Bellanova su via Brenta

L'interrogazione della deputata

Sperpero di denari pubblici per la locazione degli imobili di via Brenta a Lecce? Teresa Bellanova, deputata del Pd, interroga il ministro

Dopo aver seguito da vicino le vicende relative alla locazione, da parte del Comune di Lecce, degli immobili di via Brenta, e l'attività dell'opposizione a Palazzo Carafa, Teresa Bellanova, deputata del Pd, ha presentato un'interrogazione parlamentare a risposta scritta rivolta al ministro della Giustizia, paventando lo sperpero di denari pubblici a danno dei contribuenti. Riportiamo di seguito il testo dell'interrogazione. ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00513 Dati di presentazione dell'atto Legislatura: 16 Seduta di annuncio: 27 del 02/07/2008 Firmatari Primo firmatario: BELLANOVA TERESA Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO Data firma: 02/07/2008 BELLANOVA. – Al ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che: – dalla delibera della giunta comunale di Lecce n. 996 del 28 dicembre 1999 si evince che l'amministrazione comunale su richiesta della Commissione di manutenzione del palazzo di giustizia prende in locazione dalla società SOCOGE un immobile di via Brenta dove vengono trasferite alcune sedi giudiziarie civili; – in data 19 febbraio 2004 la Commissione di manutenzione del palazzo di giustizia delibera all'unanimità di richiedere al comune di Lecce l'acquisizione di un ulteriore palazzo sempre sito in via Brenta in corso di costruzione dalla ditta SOCOGE, nella prospettiva di trasferirvi tutte le attività civili; – in data 14 aprile 2004, come si evince dalla delibera n. 335, la giunta comunale di Lecce decide di stabilire contatti con la ditta SOCOGE per la locazione immobiliare, riservandosi di acquisire l'immobile in locazione finanziaria finalizzata all'acquisto, subordinatamente alla disponibilità da parte del Ministero della giustizia, di un integrale rimborso in sede di rendicontazione annuale di tutti gli oneri che l'amministrazione comunale di Lecce andrà ad affrontare sia in caso di locazione dell'immobile che nel caso si dovesse procedere alla locazione finanziaria finalizzata all'acquisto; – a partire dal 25 febbraio 2005 il comune di Lecce, prende in consegna il secondo immobile, pattuendo un canone di locazione immobiliare di 630.000 euro annui, dal 2006 elevato a 890.000 euro annui. In realtà l'immobile non viene consegnato per l'utilizzo, in quanto ancora non ultimato, carente di lavori di cablaggio e illuminazione degli ambienti e, a tutt'oggi, il palazzo risulta inutilizzato, pur avendo maturato canoni pari a circa 2.200.000 di euro; – il comune di Lecce, a partire dal 2005, per effetto di due contratti di locazione immobiliare, versa quindi annualmente alla ditta SOCOGE un canone per un immobile utilizzato e un canone, sopra evidenziato, per un immobile non ancora utilizzato; – il 4 agosto 2006 la ditta SOCOGE comunica all'amministrazione comunale di Lecce la volontà di cedere in leasing gli immobili di via Brenta di cui è proprietario; – il Dirigente dei servizi finanziari del comune di Lecce, con proprio provvedimento, stabilisce che il comune di Lecce subentra alla ditta SOCOGE, in qualità di utilizzatore, nel contratto di sale and lease back che la stessa ha sottoscritto il 27 ottobre 2005 con la società di leasing SELMABIPIEMME, alla quale ha venduto gli immobili di via Brenta per complessivi 42 milioni di euro pur conservando la disponibilità dei beni; c- on la sottoscrizione del contratto di leasing l'amministrazione comunale di Lecce si trova a pagare un canone finanziario alla società SELMABIPIEMME per la somma complessiva annua di 3.110.119 euro, senza aver acquisito conferma da parte del Ministero di giustizia della rimborsabilità dei canoni con l'aggravante di occupare e pagare da un anno circa un immobile ancora vuoto; – il 4 aprile 2007 con una nota il Direttore generale del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria sancisce «quanto più volte evidenziato per le vie brevi» al comune di Lecce. Il Ministero non procederà al rimborso integrale dei canoni di locazione finanziaria, ma rimborserà al comune di Lecce esclusivamente l'importo relativo alla locazione immobiliare. In questo modo il comune di Lecce si accolla, senza evidente motivo di interesse pubblico, un maggiore onere pari a circa 1.500.000 annui, per un totale di circa 30 milioni di euro nei 20 anni interamente a carico del comune di Lecce al fine di soddisfare gli impegni previsti dal contratto di lease and back, in questo modo mettendo a concreto rischio la stabilità finanziaria dell'ente: quali effetti si siano prodotti, per l'amministrazione giudiziaria, in termini di disfunzione organizzativa e logistica a seguito dei ritardi registratisi nella messa a disposizione di una adeguata sede nella città Lecce.

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