Spunta l'ipotesi del dolo
Qualcuno avrebbe visto un uomo aggirarsi nella zona e spargere del liquido infiammabile per dare fuoco ad altre piante secolari. Sull'incendio che è divampato lunedì scorso a Sant'Isidoro si fa strada la pista del dolo
In un primo momento l’incendio divampato lunedì pomeriggio nell’area di ulivi secolari in contrada “Sarparea”, a Sant’Isidoro, era stato archiviato come accidentale. Ma nelle ultime ore sembra prendere piede in maniera sempre più convincente l’ipotesi del dolo. Qualcuno avrebbe infatti visto un uomo aggirarsi nella zona e spargere, questo è ciò che i testimoni hanno riferito, del liquido infiammabile per dare fuoco ad altre piante secolari. La zona in questione non è un semplice uliveto, ma una vera e propria foresta d’ulivi risultata dall’addomesticamento tramite innesto di una “foresta primigenia”, compiuto diversi secoli fa. Tutta l’area sarebbe stata venduta nei giorni scorsi ad un gruppo imprenditoriale non del luogo, interessato alla realizzazione di un insediamento turistico previsto dal Piano regolatore.
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