Approda in Provincia la danza delle spade

La Provincia di Lecce ha aderito alla costituenda

La Provincia di Lecce ha aderito alla costituenda “Fondazione Notte di San Rocco – Pizzica, Tamburello, Scherma in Ronde”, organizzazione dedicata alla valorizzazione della danza-scherma di Torrepaduli e non solo…

La danza-scherma. Il turbinìo spontaneo di “ronde” di danzatori davanti alla cappella-santuario di San Rocco, a Torrepaduli, nella notte tra il 15 e 16 agosto di ogni anno. Da epoche remote a oggi. L’evento è stato posto all’attenzione del presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, e del Consiglio provinciale. L’ordine del giorno, approvato all’unanimità, è stato presentato dal consigliere provinciale di Ruffano, Pasquale Gaetani, e l’Assise di Palazzo dei Celestini è stata chiamata a dare la propria adesione alla costituenda Fondazione Notte di san Rocco – Pizzica, Tamburello, Scherma in Ronde, promossa da Ermanno Inguscio e Franco De Donatis, responsabili del Comitato che si impegna a dar vita all’organizzazione. La danza-scherma, più comunemente nota come “danza delle spade”, è un complesso rituale, accompagnato dal suono di armonica a bocca e dai tamburelli, in cui i danzatori mimano con forte gestualità delle braccia una sorta di duello rusticano: provocazione, attacco, difesa, finte, colpi proibitivi scandiscono la lotta. È un tipo di danza diversa dalla “pizzica tarantata”, dove la malattia provocata dal morso di una tarantola può essere guarita dalla musica, dalla danza e dai colori. Ed è altra cosa dalla “pizzica de core”, espressione tipica della tradizione popolare salentina, danza di corteggiamento tra uomo e donna, dove questa si sottrae all’attenzione maschile con lo sventolio d’un fazzoletto rosso. La “danza delle spade” nel piccolo centro salentino di Torrepaduli è un fenomeno assolutamente unico, che si ripropone in pieno ferragosto d’ogni anno in un turbine di luci, scenari suggestivi e note musicali della più antica tradizione del sud Salento. Dall’analisi di studiosi e addetti ai lavori, emerge che le danze delle spade hanno avuto sull’intero pianeta una diffusione quasi mondiale, dall’ Africa Occidentale alla Romania, praticate per riti religiosi o propiziatori. La costituenda fondazione “Notte di san Rocco – Pizzica, Tamburello, Scherma in Ronde” si prefigge di tutelare l'identità culturale di un bacino territoriale, quella dei Comuni di Ruffano, Montesano Salentino, Miggiano e Specchia, che ritrovano nella storia centenaria del culto e della tradizione di San Rocco di Torrepaduli, con particolare riferimento alla “danza delle spade”, una espressione qualificante della propria cultura, radicata nella memoria storica, nella lingua, nelle tradizioni, nell'architettura, nei riti, nella vocazione all'accoglienza turistica ed interetnica. L’organizzazione, inoltre, mira a recuperare, tutelare e conservare, con opportuni interventi mirati, ogni manifestazione volta a salvaguardare lo studio e la valorizzazione del patrimonio delle tradizioni popolari del territorio; a favorire sinergie tra Istituzioni e realtà del mondo imprenditoriale volte alla creazione e alla fruizione di servizi integrati nel settore turistico-ricettivo, della ristorazione e di percorsi enogastronomici salentini; conservare e tutelare ogni espressione del mondo artistico-artigianale del territorio, incentivare la creatività giovanile con l'istituzione di un premio triennale di tesi di laurea prodotte su contenuti in ambito storico-letterario e delle tradizioni popolari. La Fondazione intende, altresì, privilegiare le relazioni con gli organi istituzionali, enti pubblici e privati, per l'istituzionalizzazione della cultura musicale attuale italiana, non solo giovanile, e dei suoi aspetti culturali, e per la sua divulgazione e promozione all'estero, acquisendone titoli, rappresentanza, riconoscimenti e finanziamenti.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment