La Cia incontra Walter Veltroni

Presentate le proposte per l'agricoltura

Impresa, internazionalizzazione, interprofessione. Queste le parole chiave del progetto della Cia, in vista delle elezioni politiche, presentato ieri mattina al candidato premier del Partito Democratico Walter Veltroni nel corso di un affollatissimo incontro organizzato a Taranto presso l’Hotel Delfino

Si tratta di un progetto illustrato dal presidente regionale della Cia Antonio Barile e dal presidente nazionale Giuseppe Politi, e che contiene una serie di proposte per lo sviluppo dell’agricoltura, per accrescere le capacità concorrenziali delle imprese agricole, per promuovere e difendere il “made in Italy” alimentare. Al nuovo Governo e al nuovo Parlamento la Cia sollecita una serie di precise priorità: una rinnovata politica agraria, la Conferenza nazionale sull’agricoltura, la programmazione degli interventi e la concertazione. “La Cia Puglia è oggi una grande comunità di donne e di uomini, agricoltori, giovani, anziani, operatori del patronato, dei servizi fiscali, tecnici agricoli, dirigenti – ha esordito nel suo intervento il presidente della Cia regionale Antonio Barile -. Una comunità immersa nel territorio rurale della Puglia, impegnata con un grande patrimonio di ideali e valori per promuovere lo sviluppo armonioso e il benessere della società pugliese. Siamo oltre 61 mila gli iscritti alla Cia Puglia – ha continuato Barile -. La Cia in Puglia e nel Paese con i suoi agricoltori si batte per la proposta di un “nuovo patto tra agricoltura e società”. Lo facciamo con l’orgoglio di un settore che rivendica e assume una “responsabilità storica” di fronte alla collettività, fondata sul riconoscimento del contributo dell’agricoltura allo sviluppo e all’occupazione, al benessere sociale nella sua accezione più ampia: qualità della vita, coesione sociale, biodiversità, ambiente, paesaggio. Nelle economie sviluppate il valore dell’agricoltura produttiva non si misura solo come componente del Pil – ha spiegato ancora il presidente della Cia Puglia -, ma nella capacità di trasformare la ricchezza del prodotto agricolo, con la sua storia, la sua tradizione, la sua cultura, in una leva strategica che consenta agli agricoltori di produrre reddito, soddisfacendo bisogni collettivi”. Barile ha poi sottolineato come la Cia è “impegnata a sostenere l’agricoltura pugliese che negli ultimi venti anni è diventata un grande settore economico della Puglia, con una produzione lorda vendibile agricola regionale annua di 3 miliardi di euro, che vede impegnate oltre 150 mila imprese agricole. La nostra agricoltura detiene il primato regionale a livello nazionale in vari campi: per numero di imprese agricole e occupati, per la produzione quantitativa e qualitativa di olio d’oliva, grano duro, ortaggi, vino, uva da tavola, ciliegie e pomodoro da industria. Ha una presenza forte nel settore zootecnico, floricolo e bieticolo. L’export dell’agroalimentare pugliese – ha evidenziato Barile – è il terzo tra le regioni italiane. Però sentiamo il bisogno urgente di realizzare un progetto ambizioso per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura, per la sua competitività, per tutelare i redditi, creare opportunità perché gli agricoltori possano operare in condizioni di maggiore certezza”. Il presidente regionale della Cia ha poi chiesto a Walter Veltroni che il suo governo tra i suoi primi atti dia alcune risposte al mondo agricolo quali: priorità alla semplificazione burocratica in agricoltura, confermare la fiscalizzazione degli oneri sociali che scadrà nel 2008, eliminare l’accise sul gasolio agricolo, approvare immediatamente la legge per l’obbligo della indicazione del doppio prezzo sugli scaffali, alla produzione e al consumo. “Ma soprattutto – ha concluso Barile – il nostro settore, che ha una fragilità in più rispetto agli altri rappresentata dal clima e dalle sue avversità, vuole rispetto. Il rispetto di un settore economico e sociale e della sua rappresentanza, che valorizzi la concertazione e la sussidiarietà orizzontale”.

Sostieni il Tacco d’Italia!

Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.

Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.

Grazie
Marilù Mastrogiovanni

SOSTIENICI ADESSO CON PAYPAL

------

O TRAMITE L'IBAN

IT43I0526204000CC0021181120

------

Oppure aderisci al nostro crowdfunding

Leave a Comment