Amministrative al sole di Gallipoli
In cinque si contendono lo scettro di sindaco. Ma la sfida vera si gioca tra due. Giuseppe Venneri: “Votate per me perché, da ex sindaco, so già come funzionano gli ingranaggi burocratico-amministrativi e perché ho dimostrato di mantenere gli impegni”; Luigi Schirosi: “Votate per me perché amo Gallipoli e mi impegnerò per la sua rinascita e per un avvenire degno della sua antica fierezza”
I loro volti sono apparsi, praticamente tutti i giorni, praticamente su tutti gli organi di informazione, via carta, via video, via etere. Si sono presentati a chi non li conoscesse già, si sono battuti per le cause più diverse, si sono scontrati, confrontati. In effetti, la posta in gioco è alta: la guida di Gallipoli. E loro, i cinque candidati in lizza per l’elezione, al secolo Giuseppe Venneri, Luigi Schirosi, Giuseppe Coppola, Tommaso Scigliuzzo, Giovanni De Marini, non hanno risparmiato energia. Coadiuvati nell’impresa dalle liste (nove in tutto) che li appoggiano, hanno organizzato incontri pubblici, fatto promesse, regalato sorrisi. E, nonostante il bello delle elezioni sia che esse sanno tenere col fiato sospeso fino a che anche l’ultima scheda non sia stata spogliata, non è da avventati pensare che la sfida vera si giochi non tra cinque, ma tra due. Ovvero Giuseppe Venneri, indimenticato ex, che guida due liste di centrodestra (“Sindaco Venneri” e “Popolo delle Libertà”), e Luigi Schirosi, alla testa di tre liste di centrosinistra (“Partito democratico”, “La sinistra L’Arcobaleno”, “Gallipoli svegliati!”), alla sua prima esperienza da candidato. In vista dell’appuntamento alle urne di 13 e 14 aprile, abbiamo chiesto loro di autopromuoversi. Ma non passando in rassegna uno per uno i grani del programma, come sono soliti fare in periodo elettorale. Bensì fornendo delle motivazioni precise per le quali i cittadini dovrebbero accordare loro la fiducia. Risultato: dopo un leggero imbarazzo iniziale, entrambi gli aspiranti sindaco ci hanno aperto le porte delle loro personalità, descrivendoci come sono fatti dentro, raccontandoci sogni e, solo prima di salutarci, dandoci alcuni buoni motivi per votare per loro. (Informazioni più dettagliate sui due candidati papabili sono in edicola, sul Tacco d'Italia di aprile)
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