Malasanità al “Perrino” di Brindisi
Il processo partirà il prossimo 19 novembre. Gli otto indagati sono stati rinviati a giudizio. Dovranno rispondere di omicidio colposo, omissione di atti d’ufficio e abbandono di persona incapace
Sono stati rinviati a giudizio durante l’udienza preliminare che si è tenuta ieri davanti al giudice Antonio Sardiello gli otto sanitari dell’ospedale “Perrino” di Brindisi accusati di omicidio colposo, omissione di atti d’ufficio e abbandono di persona incapace. Il processo si aprirà il 19 novembre prossimo. Gli otto dipendenti dell’ospedale brindisino sono accusati dalla morte di un paziente, Salvatore Oliva, 75enne di Trepuzzi, deceduto il 16 giugno del 2004 in seguito ad un arresto cardiocircolatorio, mentre si trovava ricoverato nel reparto Rianimazione. Secondo la ricostruzione affidata ad alcuni periti da parte del giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati, Oliva sarebbe stato abbandonato per oltre un’ora e mezza senza che nessuno verificasse le sue condizioni di salute. Solo il figlio Arturo, medico nello stesso ospedale, si sarebbe accorto della sua morte, alle 7.40 del giorno dopo. Il paziente, questa è la tesi dell’accusa, si sarebbe salvato se i medici avessero prestato soccorso tempestivi.