Hanno attraversato tutto l’arco costituzionale e ritorno. E riescono ancora ad essere sulla cresta dell’onda. I casi più eclatanti di politici voltagabbana
Silverio Bosco dallo Sdi ad An passando per Forza Italia; Stefano Ciardo, dai Ds a Forza Italia all’Udc. I professionisti dell’arte di stare a galla
di VOLTA & GABBANA I partiti prêt a porter, come vestiti usa e getta da cambiare in modo così disinvolto da far arrossire anche il principe Salina. Presentate ormai le liste, si può infatti facilmente verificare come sia lungo l’elenco dei candidati alle prossime elezioni amministrative di Lecce che, per un motivo o per un altro, a volte nobile altre volte meno, quest’anno si presentano con un partito diverso da quello che li ha visti protagonisti negli anni passati. E se qualcuno si è solo riassestato su posizioni più congrue all’interno dello stesso schieramento, altri invece hanno sperimentato partiti di ogni coalizione. Come ha fatto, tanto per fermarci ai casi più noti, Stefano Ciardo, che nel 98 era con i Ds, nel 2002 si presentò con Forza Italia e prese 877 voti, ora ha cambiato di nuovo e si presenta con l’Udc. C’è Antonio Capone che nel 98 era con Fi, nel 2002 presentò una sua lista, “Più forza per Lecce” con la quale prese 516 voti; nel 2005, da segretario cittadino dell’Udeur, appoggiò la candidatura alla presidenza della Regione di Nichi Vendola; ora, dopo aver per mesi puntato a fare il candidato sindaco del Terzo Polo, è tornato nella lista di Fi. In senso inverso il percorso di Antonio Marciante: già sindaco di Novoli per il centrodestra, nel 2002 si candidò con Fi e prese 1.072 voti divenendo anche assessore di Adriana Poli Bortone; ora si candida nella lista “Una buona azione per Lecce” promossa da Antonio Rotundo. Maurizio De Meis nel ’95 sostenne il centrosinistra, nel ’98 col Patto per il centro sostenne la Poli Bortone, era con Fi nel 2002, poi con Azzurro Popolare alle Provinciali del 2004, ora si presenta con An. C’è anche Antonio De Rinaldis, già assessore ai Servizi Sociali col sindaco Stefano Salvemini, che nel 98 col Ppi prese 207 voti, nel 2002 con “Più Forza per Lecce” a sostegno della Poli Bortone prese 113 voti, (ma c’era anche un suo omonimo con Fi che prese 273 voti); ora si ricandida con la lista Corvaglia a sostegno di Rotundo. Silverio Bosco fino al ’98 si era presentato con lo Sdi, poi nel 2002 si presentò con Fi ed ora ha cambiato ancora e si presenta con An. Carlo Madaro è stato candidato presidente del centrodestra alle provinciali del ’99, poi nel 2002 si è candidato a Lecce con la lista “Insieme per Maritati”, nel 2004 alle provinciali e nel 2005 alle regionali con “Italia dei valori”, stesso partito con il quale si presenta ora alle comunali. Giovanni Castoro con Fi nel 2002 presidente di quartiere Rudiae-Ferrovia, ha capeggiato il centrosinistra nel 2006 per la presidenza dello stesso quartiere, ora si candida consigliere comunale con l’Udeur. Pasquale Aralla ex presidente del quartiere Leuca con i Ds, ora candidato presidente del quartiere Centro-Mazzini con Fi. Mario Giugno nel 2002 era con l’Udc e prese 109 voti, ora si presenta con la lista di Rotundo “Una buona azione per Lecce”. Paolo De Lorenzo era nella giunta di Stefano Salvemini ed ora si presenta nella lista “Centro Moderato” di Wojtek Pankiewicz, insieme a Luciano Greco che nel 2002 era in lista con Fi e con Goffredo Tana, anch’egli approdato nella lista “Centro moderato” da Fi con la quale si candidò nel 2002. C’è poi Maurizio Scardia che nel 2002 era stato eletto con la lista “Per Lecce e le Marine”, nel corso della legislatura è passato prima con Fi e poi con la Dc per le Autonomie: ora si candida con la “Dc – Italia di Mezzo” di Wojtek Pankiewicz. Antonio Verardi, invece, nel 2002 era in lista con Fi mentre ora si candida con i Socialpopolari di Mario De Cristofaro. Ci sono coloro poi che, pur cambiando partito, sono rimasti però fedeli allo schieramento d’origine. Fra questi notiamo, per esempio e partendo dal centrodestra, Francesco Cazzella che nel ’98 era nella lista Ccd-Cdl; nel 2002 era passato a Forza Italia con tutto il Cdl di Fitto, questa volta invece si presenta con An. Alfredo Pagliaro nel 2002 era candidato con l’Udc che lo elesse con 503 voti; nel 2004 si presentò alle Provinciali con l’Udc, ora si candida con la Dc per le autonomie a sostegno di Perrone. Saverio Congedo, Luigi Coclite, Giuseppe Ripa, Corrado De Rinaldis e Pierpaolo Signore, tutti presenti nella lista di An nel 2002, ora si candidano con la civica “La Città”, come Lucio Inguscio, che nel 2002 era candidato con l’Udc. Vittorio Solero si candidò nel ’98 con An, poi nel 2002 con la lista di Capone “Più forza per Lecce”, ora si ripresenta con An. Lino (Carmelino) Melissano, ora tornato in Forza Italia, era con la lista “Più Forza per Lecce” di Capone nel 2002 e nel 2004 era con la lista Baldassarre alle Provinciali; Umberto Mele, che ora si presenta con la lista “La città”, nel ’98 prese 114 voti con Fi; Sergio Bursomanno era nelle liste di Fi nel ’98, nel 2002 era nella lista “Più Forza per Lecce” ed ora è approdato nella lista “Lecce città del mondo” di Paolo Perrone. Stessa lista in cui si ritrovano Fiorino Greco, eletto nel 2002 con la lista “Per Lecce e le Marine” e che, nel corso della legislatura, è passato prima con Fi, poi con la Dc, e Francesco De Matteis che nel ’95, nel ’98 e nel 2002 era con Fi, poi, dopo un breve passaggio nella Dc, è ora nella lista Perrone. Con la stessa lista è anche Tommaso Vadacca, che nel 98 era con An. Fernando Calò nelle scorse elezioni si candidò con una civica, “Impegno e solidarietà” alla 3^ circoscrizione, risultando il consigliere di quartiere più suffragato con 551 voti, ora si presenta per il Consiglio comunale con Forza Italia. Altro caso è quello di Gabriele Arena, assessore all’Urbanistica per la Dc nelle amministrazioni fine anni ’80 inizio anni ’90, che nel 98 si candidò con l’Udr, l’Unità dei repubblicani, a sostegno della Poli: ora si candida con la “Dc-Italia di mezzo” che sostiene Wojtek Pankiewicz. Lo stesso fenomeno di riposizionamento all’interno della coalizione si registra anche nel centrosinistra dove, per esempio, Sergio Paladini, ex Ds, si è presentato con lo Sdi alle provinciali del 2004 e si ripresenta con lo stesso partito quest’anno. Manuel Buccarella si presenta col Pdci dopo essersi candidato con i Verdi nel 2002. Giampiero Corvaglia invece era con i Verdi alle Europee del 2005, poi un breve passaggio con la Margherita ed ora presenta una sua lista civica in appoggio a Rotundo. Nella lista Corvaglia c’è Gaetano Di Donfrancesco, che nel ’98 e nel 2002 era con i Verdi e nel 2004, alle Provinciali, era con lo Sdi. Nel 2002 Roberto Cirillo era con la Margherita, ora si presenta con la lista di Rotundo “Una buona azione per Lecce”, come Maurizio Gianfreda che nel 2002 era con i Riformisti di Corradino Marzo. Nella stessa lista di Rotundo è anche Adriana Turchi che invece, nel ’98 e nel 2002 era in lista con lo Sdi. Ci sono poi quelli che, restando fedeli all’”idea”, si riposizionano all’interno della stessa area dello stesso schieramento, fenomeno alquanto vasto a causa delle scissioni ed al conseguente proliferare di partiti. Un paio di esempi per capire. A sinistra Claudio Maci, già consigliere comunale di Rifondazione Comunista fino al ’97, si presentò nel 2002 ancora con Rifondazione ed ora è col Pdci. Stesso fenomeno nella destra con, sempre a mo’ d’esempio, Egidio Personè che nel 2002 era capolista del Movimento Sociale, nel 2004 alle Provinciali era con la Fiamma Tricolore, ora si posiziona con An; Luigi Romolo Protopapa e Calogero Mazzara erano anch’essi con il Ms nel 2002 ed ora li ritroviamo con la Fiamma Tricolore, Stefano Spedito invece dall’Ms nel 2002 si è ora spostato con Alternativa per Lecce di Alessandra Mussolini, dove c’è pure Luigi Ianne che nel 2002 era con An. Vista la situazione una domanda sorge spontanea: non è che ormai nello stemma di Lecce al posto della lupa ci starebbe meglio il gattopardo o, peggio, il camaleonte?
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