Poli: “La lista di An è una sola”

La precisazione di Adriana Poli Bortone

“Chi sta con le civiche è fuori dal partito di An”. Sgombra il campo dagli equivoci sulle amministrative leccesi Adriana Poli Bortone, coordinatrice regionale di An che sottolinea: “La lista di An è quella e quella resterà anche dopo le elezioni”

“A seguito delle dichiarazioni virgolettate attribuite al nostro candidato sindaco Paolo Perrone, nella mia qualità di coordinatore regionale di Alleanza Nazionale sento il dovere di precisare una volta per tutte ed inequivocabilmente che la lista di An è una e una sola: quella della quale sono capolista ed in cui sono presenti tutti gli assessori uscenti, la maggior parte degli attuali consiglieri comunali e moltissime personalità della società civile che contribuiranno a dare valore aggiunto e prestigio alla buona lista di An”. La precisazione è di Adriana Poli Bortone, coordinatrice regionale di An, che sgombra il campo dagli equivoci sull’attuale momento della campagna elettorale per le amministrative a Lecce. “Chi ha scelto di dar vita a liste civiche – puntualizza Poli Bortone – si è collocato di fatto per sua scelta fuori da An, pur essendo stato avvisato delle conseguenze anche dal presidente Fini. Nessuna confusione, dunque, è consentito creare da parte di alcuno, nemmeno, sia pure involontariamente, del candidato sindaco, le cui buone intenzioni, consentite probabilmente sul piano umano, non possono assolutamente interferire su quello politico. Sia chiaro per tutti, dunque, che An ha una sola lista, quella con il simbolo tradizionale. Quella è oggi e quella resterà anche dopo le elezioni, per il rispetto che si deve a quanti, nelle regole dello statuto e nel rispetto delle idee, hanno inteso continuare con coerenza a candidarsi col loro partito. In altri termini, a prescindere da qualsiasi risultato elettorale, chi è fuori oggi lo rimarrà per sempre. Gli elettori di An – conclude – non si faranno certo confondere le idee dalle reiterate ipocrisie di chi ha deciso di provare ancora una volta ad indebolire il partito per cinismo politico e tornaconto personale”.

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