Lecce affoga

La Poli chiede lo stato di calamità

Dopo la tromba d’aria e la pioggia che hanno colpito il capoluogo salentino nella mattinata di martedì 26 settembre, Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce, si è mobilitata per ottenere la dichiarazione di pubblica calamità

In seguito all’eccezionale evento meteorologico che ha colpito la città di Lecce nella mattinata di martedì 26 settembre, Adriana Poli Bortone, primo cittadino del capoluogo salentino, si è immediatamente attivata per ottenere la dichiarazione di pubblica calamità. Sarà preparata, quindi, la pratica amministrativa per attivare gli interventi di competenza regionale sugli effetti della calamità. I tecnici incaricati dall’amministrazione comunale stanno effettuando una ricognizione generale ed una pronta quantificazione dei danni provocati sul territorio cittadino dalla tromba d’aria e dalla pioggia torrenziale. L’amministrazione comunale, in accordo con la prefettura, ha risolto, inoltre, la difficile situazione di 24 famiglie delle cosiddette “case-parcheggio” di una palazzina di via Pistoia, che ha subito significativi danni in conseguenza del maltempo. Gli abitanti degli alloggi in questione si erano rivolti al sindaco di Lecce per chiedere aiuto e una provvisoria sistemazione. Al termine del sopralluogo effettuato dai tecnici comunali, malgrado non vi fossero problemi legati alla staticità degli edifici, per una esigenza di tranquillità delle famiglie, gli alloggi sono stati sgombrati e le 24 famiglie sono state sistemate presso un’altra struttura per i prossimi sette giorni al fine di consentire un’attività di controllo e l’eventuale manutenzione straordinaria necessaria.

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