Intesa tra Coldiretti Puglia ed Egitto

Siglato un accordo tra la Coldiretti Puglia e l’ambasciata italiana in Egitto per la tutela e l’impiego di lavoratori egiziani in provincia di Foggia

Le organizzazioni di categoria, Coldiretti, Conflagri e Cia, condannano unanimemente lo sfruttamento dei lavoratori stranieri clandestini e chiedono la modifica della legge Bossi-Fini

Unanime la condanna di Coldiretti, Conflagri e Cia nei confronti dello sfruttamento della manodopera clandestina. Le associazioni di categoria chiedono interventi urgenti: «lo sfruttamento del lavoro va combattuto senza esitazione nelle campagne e nelle città dove la mancanza di legalità sul territorio mette a rischio un sano sviluppo economico e sociale. Stiamo dimostrando, tra l’altro, che si tratta di realtà fortemente combattute dal mondo Coldiretti, dove le imprese agricole sono rispettose del lavoro delle persone».Questo è quanto ha affermato detto Pietro Salcuni, presidente della Coldiretti Puglia. Per questo è stato siglato un accordo tra la stessa Coldiretti Puglia e l’ambasciata italiana in Egitto per l’impiego di lavoratori egiziani in provincia di Foggia, che, avvantaggiandosi dell’opportunità occupazionale, beneficiano di formazione specializzata. La Confagricoltura sollecita l’intervento della magistratura affinché vengano rimossi gli ostacoli per regolarizzare i lavoratori stranieri e snellire in questo modo l’estenuante burocrazia che spesso opprime gli imprenditori agricoli. La Cia invita il governo ad aprire un Tavolo di confronto sul problema dell’immigrazione illegale in agricoltura che «proprio a causa di organizzazioni criminali è costretta a fronteggiare una vera emergenza che ormai si identifica nella tratta degli esseri umani». E’ necessaria, a questo punto, una modifica della legge Bossi-Fini, che non ha ancora risolto il problema dello sfruttamento, fenomeno che in Puglia, come emerge dall’inchiesta di Fabrizio Gatti su L’Espresso, è paragonabile ad un vero e proprio schiavismo.

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