Nuovo statuto della Scu, droga ed estorsioni: in 10 patteggiano dopo inchiesta Final blow

Dopo il blitz della Squadra Mobile di Lecce definite le posizioni dei primi imputati, con concordati di pene da due a cinque anni di reclusione. In tre sono sotto processo ordinario e 63, invece, hanno optato per il rito abbreviato

di Stefania De Cristofaro

LECCE – Dall’accordo tra la pm della Dda di Lecce e gli avvocati difensori, scaturisce la seconda tranche di condanne a conclusione dell’inchiesta chiamata Final Blow (colpo finale), coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia salentina su quattro frange  della Sacra corona unita, attive nei settori del traffico di droga e delle estorsioni, dopo che i capi delle province di Lecce e Brindisi hanno siglato il nuovo statuto della Scu.

I PATTEGGIAMENTI DI PENA: TUTTI I NOMI

Dieci imputati hanno patteggiato la pena. Davanti alla giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, sono stati definiti i seguenti patteggiamenti, con riferimento alle accuse mosse dalla Dda – a vario titolo – di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, narcotraffico, gioco d’azzardo e violazione della legge sulle armi:  5 anni di reclusione più 50mila euro di multa, per Angelo Brai, 47 anni, di Merine di Lizzanello (difeso l’avvocato Dario Congedo); 2 anni di reclusione, più 8mila euro di multa, per Riccardo Cozzella (avvocato Pantaleo Cannoletta), 33, di Trepuzzi; 3 anni e mezzo, più 27mila euro di multa, per Nicolas De Dominicis, 23, di Vernole (avvocato Fabio Corvino); 8 mesi  con il riconoscimento del beneficio della pena sospesa per William De Santis, 19, di Lecce (Alessandro Stomeo); 3 anni, quattro mesi, più 24mila euro di multa per Anna Lo Deserto, 57, di Lecce (Donata Perrone); 2 anni e 8 mesi di reclusione, più 12mila euro di multa, per Stefano Martina, 30, di Leverano (Alessandro Stomeo); 4 anni e 6 mesi, più 45mila euro di multa, per Cristian Salierno, 37, di Lecce (Marco Caiaffa); 4 anni e 6 mesi, più 26mila euro di multa, per Luca Vantaggiato, 35, di Lizzanello (Tommaso Donvito); 4 anni e 2 mesi, più 22mila euro di multa, per Francesco Portulano, 61, di Lecce (Luigi Rella); 3 anni, più 45mila euro di multa, per Samuele Prete, 25, di Galatone (Antonio Palma).

I concordati di pena seguono quelli ottenuti da 13 imputati alla fine dello scorso mese di novembre. Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale du Lecce, Giovanni Gallo, ci furono i seguenti patteggiamenti: 4 anni e mezzo, più 30mila euro Dario Calogiuri, 40 anni, di Melendugno; 4 anni, più 26mila euro di multa, Stefano Guadadiello, 36, di Squinzano; tre anni e quattro mesi, più 15mila euro di multa; Alvaro Basi, 28, albanese, residente a Lecce; 2 anni e 8 mesi, più 14mila euro di multa, Gennaro Hajdari, 37, residente nel campo Panareo di Lecce; 4 anni e 4 mesi, più 26mila euro di multa, Fabio Lanzillotto; 4 anni e 4 mesi, più 24mila euro di multa, Raffaela Lo Deserto, 54, di Leverano; 3 anni e sei mesi e 800 euro di multa, Diego Miglietta, 41, di Cavallino; 4 anni e 4 mesi, più 36mila euro di multa, Andrea Pepe, 64, di Lecce; 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa, Fabio Pepe, 47, di Lecce; 4 anni e mezzo, più 30mila di multa, Giovanni Persano, 39 anni, di Lecce; 4 anni e mezzo, più 36mila di multa Paolo Pici, 51, di Lecce; 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa, Andrea Saponaro, 29 anni, di Lecce; 4 anni e 20mila euro di multa, Giuseppe Sammito, 41enne di Otranto.

PROCESSO CON RITO ABBREVIATO: 63 IMPUTATI

In 63 hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato, strada processuale che consente di ottenere la riduzione di un terzo della pena, in caso di condanna. Gli imputati per i quali pende l’abbreviato davanti alla gup Giulia Proto del Tribunale di Lecce sono: Daniele Balloi, 38, di Melendugno; Marco Balloi, 40, di Surbo; Pasquale Briganti, detto “Maurizio”, 51, di Lecce; Debora Buscicchio, 30, di Lecce; Riccardo Buscicchio, 49 anni, di Lecce; Andrea Cafiero, 29, di Lecce; Cristian Calosso, 34, di Lecce; Antonio Cannoletta, 44, di Lecce; Stefano Castrignanò, 33, di Lecce; Salvatore Cicoria, 51, di Carovigno; Cengs De Paola, 45, di Acquarica Del Capo; Santo Gagliardi, 55, di Lecce Antonio Giannone, 46, di Vernole; Leandro Greco, 41, di Lecce; Maurizio Greco, inteso “belva”, 54, di Lecce; Rita Greco, 78, di Lecce; Vincenzo Luigi Lanzillotto, 40, di Galatone; Luigi Lazzari, 45, di Lizzanello; Gianni Lementini, 38, di Torchiarolo; Antonio Leo, 33 anni, di Caprarica; Francesco Leo, 35, di Caprarica di Lecce; Michele Lo Deserto, 51, di Lecce; Luca Longo, 46, di Lecce; Vito Manzari, 61, residente a Lecce; Antimo Marzano, 36, di Galatone; Graziano Mazzarelli, 29, di Lecce; Luciano Mazzei, 32, di Calimera; Mario Miccoli, 50 anni, di Lecce; Vincenzo Modesto, 30, di Squinzano; Daniele Monaco, 34, di Lecce; Sebastiano Montefusco, 47, di Galatone; Gianluca Negro, 35 anni, di Surbo; Giovanbattista Nobile, 35, di Lecce; Francesco Panese, 25 anni, di Calimera; Roberto Patera, 42 anni, di Nardò; Antonio Pepe, alias  “Totti” o “zio” o “mesciu Pietro”, 59, di Lecce; Ruggero Perrotta, 45, di Melendugno; Nadia Pispero, 50, di Taurisano; Emanuele Portulano, 21, di Lecce; Shkelzen Pronjaj, 35 anni, albanese, residente a Merine (frazione di Lizzanello); Marco Ramundo, 31, di Leverano; Paolo Ramundo, 35, di Leverano; Gabriele Russo, 28, di Galatone; Guerino Russo, 49, di Galatone; Salvatore Stefanizzi, 31, domiciliato a Casalabate (frazione di Trepuzzi/Squinzano); Vincenzo Stippelli, 42, di Squinzano; Franco Tamborino Frisari, 40, di Maglie; Cristian Urso, 44, di Lizzanello; Cristian Pepe, 36 anni, di Lecce; Luigi Buscicchio, 63 anni, di Lecce; Stefano Garrisi, 32, di Caprarica di Lecce; Manuel Gigante, 39, di Lecce; Paolo Guadadiello, 33 anni, originario di Lecce ma residente a Torchiarolo; Antonio Leto, 30, di Caprarica; Giuseppe Marzano, 54, di Galatone; Mattia Marzano, 29 anni, di Galatone; Stefano Monaco, 30, di Copertino; Valentino Nobile, 30, residente a Giorgilorio (Surbo); Gianluca Palazzo, 45, di Lecce; Antonio Marco Penza, 37, di Lecce; Vito Penza, 34, di Lecce; Luigi Vergine, 46, di Campi Salentina; Susanna Vonghia, 54, di Galatone.

Tre imputati  sono sotto processo ordinario davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce: Salvatore Bruno, 53 anni, di Lizzanello; Manola Buscicchio, 31, di Lecce; Antonio Murrone, 58, di Lizzanello.

Il NUOVO STATUTO DELLA SACRA CORONA UNITA

Secondo l’accusa nel territorio della provincia di Lecce hanno continuato a operare le frange mafiose facenti capo a Cristian Pepe, Luigi Vergine, Pasquale Briganti e Saulle Politi, riuscendo anche ad avviare accordi con gruppi della provincia di Brindisi e in particolare con quello riconducibile a Raffaele Martena, nonché con una cosca calabrese allo scopo di garantirsi il regolare svolgimento dei traffici illeciti. In primis quello legato alla droga.

I nuovi assetti, stando a quanto è emerso in fase d’indagine, hanno portato a un

“nuovo statuto della Sacra corona unita, risultato di accordi intercorsi tra Cristian Pepe, Pasquale Briganti e Raffaele Martena”.

Nell’impostazione della Dda, c’è stata la volontà di realizzare una sorta di regime ispirato a Fidel Castro che, nei confronti degli affiliati e dei cittadini, ostentava ricchezza.

Nel fascicolo d’inchiesta sono confluiti anche alcuni verbali relativi alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Tommaso Montedoro. Per ottenere riscontro a quelle affermazioni, sono state disposte una serie di intercettazioni, sia telefoniche che ambientali.

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