di Barbara Toma
La scena è scarna, illuminata da neon freddi , tappeto bianco, come il fondale, su cui si legge il titolo dello spettacolo: HUMANA VERGOGNA.
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Mi vergogno ogni volta che so cosa dovrei fare e per opportunismo o quieto vivere non lo faccio, non prendo posizione, non batto i pugni sul tavolo
Mi vergogno della mia vigliaccheria e mi vergogno quando mi chiedo qual è e se c’è un limite al compromesso con la mia coscienza e non mi sento sicuro della risposta.
Mi vergogno del mio arrossire balbettante quando parlo a più di una persona e del mio corpo goffo che sembra di legno. Anche se il corpo non ha nulla che non va ed è solo la mia testa ad essere di legno…
E mi vergogmo ogni volta che dovrei esserci e invece sono da un’altra parte…
Grazie per questo commento sincero, creativo ed estremamente prezioso! Sapere di essere seguita da persone sensibili e intelligenti e ricevere commenti come il Suo mi rende davvero felice e dà senso a ciò che faccio. E non è poco. Per cui, ancora, grazie, grazie di cuore!