Lecce. LINK Lecce ha chiesto al Sindaco Perrone di indire un tavolo tecnico per discutere sulle percentuali previste per TARI E TASI a carico degli inquilini-studenti
di Valentina Isernia Diritto all'abitare, anche se si è “solo” studenti. Con l’ultimo provvedimento legislativo che abolisce l’IMU ma introduce la IUC (TARI, TASI, IMU) aumentano gli oneri a carico degli studenti che sempre di più scelgono la vita da pendolari piuttosto che prendere in affitto un appartamento. Dalle prime stime risulta infatti che gli studenti fuori sede saranno i destinatari di queste nuove tasse con un esborso stimato tra i 300 € e i 450 €. Una città però – e in particolare una universitaria come Lecce – necessita di una vivacità culturale e sociale che rischia di morire e delle misure di contrasto al fenomeno dell’evasione fiscale e degli affitti in nero, sempre più frequenti in città che ospitano un grande numero di studenti. E' per questo che l’Associazione LINK Lecce – Coordinamento Universitario, ha chiesto al Sindaco Paolo Perrone, di voler indire un tavolo tecnico per discutere sulle percentuali previste per TARI E TASI a carico degli inquilini-studenti. In particolare la legge prevede che sulla TASI all’inquilino spetti il pagamento di una quota che va dal 10 al 30% mentre che la TARI sia completamente a suo carico. LINK chiede che la prima quota venga azzerata mentre la seconda ridotta del 60% per chi affitta a universitari con contratto concordato. Richiesti anche provvedimenti di tassazione agevolata per l’aliquota IMU sulle seconde case, se affittate a studenti con contratto regolare. “Questo tipo di agevolazioni” spiega l'Associazione “sono innegabili e fondamentali per Lecce, la quale, proponendosi essere una Città Universitaria, deve impiegare tutti gli strumenti a disposizione per incentivare e sostenere le difficoltà socioeconomiche degli studenti universitari”.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding