Da Francoforte a New York, da Roma a Shanghai. Da ottobre due vini dellacantina salentina saranno serviti in tutti i “Vip Lounge” di Lufthansa
di Valentina Isernia Cinque giovani, un'unica aspirazione: salvare i vigneti di Negroamaro abbandonati da chi, suo malgrado, non può più prendersene cura a causa dell'età. Una missione che probabilmente racchiude più amore che ambizione, una storia che i suoi narratori hanno voluto racchiudere e raccontare nel nome stesso della loro etichetta: “Feudi”, plurale di “feudo” che nell'accezione dialettale salentina vuol dire “contrada”, dove dimorano, nell'agro guagnanese, molti vigneti di piccola estensione; “Guagnano per celebrare” – spiegano gli stessi imprenditori – “un territorio ricco di tradizione e storia vinicola che da sempre fonda la sua economia sulla coltivazione del Negroamaro”. Amore per il passato, per il presente, per il futuro, per un territorio e un'arte che rischiavano di cadere nell'oblio e che, invece, oggi diventano eccellenza che travalica i confini territoriali e nazionali. Da ottobre arriva forse uno dei riconoscimenti più grandi per la cantina “Feudi di Guagnano”, che vede due dei suoi vini volare via, a raccontare “storie che parlano di uomini e delle loro sfide” in luoghi che hanno altrettante storie da raccontare. Saranno i “Vip Lounge” di Lufthansa, collocati nei maggiori aeroporti internazionali a dare la possibilità di degustare e acquistare due selezioni della linea “Terramare” prodotte dai Feudi di Guagnano: un vino rosso a base di negroamaro e un bianco da verdeca, le stesse già presenti in alcuni hotel della catena Hilton Garden Inn. Settecento aeroporti, sparsi in tutto il mondo, settecento non-luoghi dove ogni giorno le storie e i destini di migliaia di persone si incrociano. Dal prossimo autunno anche davanti a un buon bicchiere di vino del Salento.
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