Erosione costiera. Cgil: ‘Si programmi il turismo’

Lecce. Il sindacato chiede meno interventi d’emergenza e più pianificazione per organizzare al meglio il settore

LECCE – “Il fine è quello giusto, perché coincide con la tutela dei luoghi e delle persone. I metodi ed i tempi, no”. E’ il punto di vista della Cgil Lecce sul tema della erosione costiera e dei conseguenti provvedimenti adottati dal territorio per fronteggiarla, in particolar modo le ordinanze di divieto di balneazione emesse dalla Capitaneria di porto. La riflessione del sindacato si allarga all’intero comparto del turismo che, nel Salento, è spesso considerato una possibile leva per la ripresa dell’economia del territorio. Tuttavia, più di un anno fa, la Cgil aveva lanciato una piattaforma di proposta e analisi sul turismo nel Salento, sottoponendola all’attenzione delle istituzioni locali. Tra le proposte contenute nella piattaforma c’erano la richiesta di apertura di un tavolo permanente sulla governance del settore turistico nel Salento che desse voce alle esigenze degli addetti ai lavori e mettesse il lavoro al centro delle politiche di settore, partendo dalla tutela del territorio e dalle opportunità da esso offerte e spesso non messe a frutto, ed un tavolo di concertazione per avviare un confronto sulla stagionalità. Il nodo “programmazione”, secondo Cgil, non sarebbe mai stato affrontato con la giusta attenzione, ovvero partendo da una pianificazione dal basso, dai Comuni, che conoscono il territoiro e le sue esigenze. “Non possiamo pensare – si legge in una nota diffusa nelle scorse ore – che si possa costruire un’industria del turismo continuando a subire interventi emergenziali e intempestivi come quelli che si stanno verificando in queste settimane sulle coste. Purtroppo, anche in presenza di risorse (programmazione fondi strutturali 2007-13 e 2014-20), ci si scontra spesso con l’incapacità delle amministrazioni comunali a richiedere questi strumenti. La tutela e la valorizzazione delle nostre coste, del paesaggio e una pianificazione degli interventi sono indispensabili per il nostro territorio, soprattutto in una fase così delicata, in cui il rischio di svendita del territorio e della sua salute è dietro l’angolo”. La richiesta di Cgil è dunque una assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni. “Ognuno faccia la propria parte, in un’azione propositiva nell’interesse del territorio”.

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