Centro ‘Renata Fonte’. In un anno 800 richieste d’aiuto

Lecce. Pubblicato il rapporto annuale del centro antiviolenza di Lecce. Ancora troppo alto il numero delle vittime

LECCE – In 800 hanno trovato la forza di alzare la cornetta e raccontare. Tante, troppe le donne che nel 2013 hanno contatto il centro antiviolenza “Renata Fonte” per riferire di vissuti intrisi di umiliazioni, maltrattamenti, violenze da parte del proprio “uomo”. Diverse, per natura, le violenze subìte: fisiche, psicologiche, sessuali, economiche. Le più diffuse, come emerge da un report relativo all’attività del centro nel 2013 sono le violenze psicologiche, seguite da quelle fisiche, economiche e sessuali. // Le violenze “raccontate” Nel 90 % è stata riscontrata violenza psicologica con perdita di autostima, ansia, insonnia, disturbi alimentari, paura per la propria vita e quella dei propri familiari, autocolpevolizzazione, profondo senso di impotenza; nel 70% dei casi, violenza fisica (ecchimosi, ematomi, escoriazioni, ferite, fratture, provocate con pugni, schiaffi, calci, spintoni, corpi contundenti, acuminati, taglienti); nel 25%, violenza sessuale; nel 60% dei casi, violenza economica. Come è evidente dalle percentuali rese note dal centro “Renata Fonte”, spesso si riscontrano contemporaneamente più tipi di violenza ai danni di una sola vittima. Il “Renata Fonte” ha ascoltato queste donne, le ha accolte, le ha aiutate innanzi tutto a non sentirsi “sole ed abbandonate”; le richieste d’aiuto sono arrivate da ogni parte della Provincia, da Sud a Nord, ma durante quest’anno il “Renata Fonte” ha accolto anche le richieste di aiuto di familiari che chiamavano da Paesi come Repubblica Ceca, Lussemburgo, Polonia e Romania. // I bisogni espressi dalle donne • Colloqui telefonici: sono state raccolte le richieste di aiuto, garantendo sulla riservatezza e il rispetto della privacy. In questi colloqui circa il 46% ha richiesto informazioni, il 38% uno sfogo, il 37% consigli ed eventuali strategie. • Colloqui personali 75%: durante i colloquio de visu le operatrici del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” hanno ascoltato ed accolto le esperienze ed il vissuto delle donne vittime di violenza, applicando lo screening di rilevazione del rischio di recidiva (metodo SARA – Spousal Assault Risk Assessment) adottato a livello internazionale per individuare il rischio per la violenza nelle relazioni di intimità. • Consulenza e sostegno legale 48%: l’obiettivo è stato quello di consentire alle donne vittime di violenza, di conoscere i propri diritti e le eventuali responsabilità, supportandole ed offrendo loro cura e sostegno per tutto l’iter legale. • Consulenza e sostegno psicologico 50%: attraverso colloqui con professioniste del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” e con l’offerta di strumenti di aiuto come i gruppi di auto-aiuto, sono state sostenute le donne vittime di violenza, e in alcuni casi la rete familiare di appartenenza, nella elaborazione della situazione di disagio e nella costruzione di un progressivo percorso di fuoriuscita dalla violenza. • Accompagnamento presso le strutture ospedaliere 6%: è stato offerto sostegno per i casi in cui è stato necessario il ricorso a cure mediche. • Accompagnamento presso il Tribunale e le Forze dell’Ordine 48%: è stato offerto sostegno nei percorsi di denuncia e nei procedimenti legali (penale, civile e minorile). // I contatti Per il 75% dei casi sono avvenuti attraverso il numero verde nazionale antiviolenza 1522, per il 20% dei casi tramite le Forze dell’Ordine, e per il rimanente 5% dei casi attraverso Internet. // Chi ha chiamato Nel 92,4 % dei casi è stata la donna vittima di violenza a richiedere un aiuto diretto; nel 7,6 % dei casi è stato un parente, un’amica o conoscente della vittima. // L’autore della violenza Nell’89,3 % dei casi il responsabile di violenza è stato il partner o l’ex partner; nel 7,6 % un altro familiare, nel 3,1 % un estraneo. // Tempistica della richiesta d'aiuto In molti casi è necessario che trascorra molto tempo tra l’episodio di violenza e la denuncia dello stesso da parte della vittima. Così è accaduto anche a Lecce, dove nel 74 % dei casi, sono passati mesi o anni prima che la donna chiedesse aiuto; nel 21,3 % dei casi è trascorso solo qualche giorno prima della richiesta di aiuto; nel 4,7 % degli episodi solo qualche ora (aumentano, infatti, le chiamate in emergenza). // Le vittime Le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza “Renata Fonte” nel 2013 avevano dai 18 ai 70 anni. Il 60% è coniugata, il 30 % separata, il 10 % nubile, l’85 % ha figli (a loro volta vittime della “violenza assistita” ovvero i figli spesso assistono agli episodi di violenza). L’85-90 % delle vittima non dispone di reddito proprio; il 10-15 % dispone di reddito ma le viene impedito di gestirlo.

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