Amianto, appello ai parlamentari salentini

Lecce. Appello dei Comunisti Italiani ai parlamentari salentini affinché si aggiorni la legge sull’amianto.

Lecce. Esprime sconcerto il partito dei comunisti italiani sulla vicenda amianto e preme sui parlamentari salentini. “Il Partito dei Comunisti Italiani (PdCI) della Provincia di Lecce, nella giornata in cui le comunità di Galatone e Nardò, sono riunite congiuntamente in sede di Consiglio Comunale, per meglio analizzare l’incresciosa situazione che vede coinvolta una discarica del territorio salentino, pur regolarmente autorizzata e provvista di ogni a – osta ambientale, nell’accettare di smaltire oltre 5.000 tonnellate di rifiuti contenenti amianto, che dovrebbero giungere sulla costa ionica e sbarcare nel porto di Gallipoli, esprime forte sconcerto per la vicenda che ha animato l’intero Salento in questi giorni. Oltre a ribadire la nostra contrarietà di fronte ad una simile decisione, occorre ribadire in questa sede come sia necessaria una revisione, in più punti, della Legge Nazionale n°257 del 1992, quella che bandisce l’amianto e lo classifica come pericoloso. Difatti, pur essendo stata l’Italia la prima tra le nazioni del mondo a dotarsi di una legislazione sull’amianto, stabilendone il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione, ivi inclusi i prodotti di amianto e quelli contenenti l’amianto stesso, la Legge 257/1992 non impone l’obbligo di dismissione di tale sostanza, né dei materiali che la contengono. Inoltre, non esiste ad oggi una norma severa che obblighi le Regioni ad istituire almeno una discarica autorizzata allo smaltimento di tale materiale sul proprio territorio, né un dispositivo che garantisca lo smaltimento di tale rifiuto pericoloso entro limiti e confini territoriali ben precisi, tenendo conto dei rischi per l’ambiente e la salute umana che si corrono nel momento in cui si decide di trasportare simile materiale, per poi avviarlo a discarica. Da qui la necessità che il Parlamento, ed in primis i parlamentari salentini e pugliesi, che per primi hanno vissuto simili problematiche (amianto sulle spiagge e Fibronit in Provincia di Bari; il caso di questa nave carica d’amianto oggi in Salento …), riveda ed integri in tal senso la legislazione nazionale in materia d’amianto e di smaltimento in discarica dello stesso. Ciò per evitare che persistano luoghi e situazioni dove ancora insiste e persistono costruzioni in amianto, e perché non accada, magari di nuovo in Salento piuttosto che in altre parti d’Italia, che in un qualsiasi porto giunga una nave, magari di provenienza sconosciuta, con le stive cariche di questo pericoloso rifiuto cancerogeno.”

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