Il graffio nero nelle campagne del Capo

 

IL REPORTAGE. Ruggiano. Rifiuti di ogni tipo nelle campagne. Campionamenti dei terreni, prescritti dalla Regione e mai eseguiti. E, lì accanto, si muore per tumore

RUGGIANO – Poco più di 500 abitanti nell’entroterra di Salve. La frazione di Ruggiano è un piccolo borgo nel cuore del Capo di Leuca. Una terra che lascia a bocca aperta chi la attraversi per raggiungere la costa o chi la scelga per le proprie vacanze per quel sapore incontaminato che ancora conserva. Poi, in località “Sperito Lame”, il graffio violento a questo paesaggio selvaggio: una discarica abusiva da 2.500 metri quadrati, sequestrata nel 2005 dalla Guardia Finanza di Tricase e mai bonificata. C’è di tutto: pneumatici, pezzi di motori e carrozzerie di automobili. Ed ancora materiale di risulta da lavorazioni edili, amianto, scatole e bidoni in latta e in altri metalli. Una distesa di rifiuti, anche speciali, nel mezzo delle campagne di terra rossa. Un vero schiaffo al Salento brullo da cartolina che qui si può fotografare, per poi portare nel cuore, al rientro dall’estate. I rifiuti finiscono fin sulla strada. La lambiscono, accompagnano il passaggio delle automobili. E’ l’immagine di Salento che non vorremmo mai mostrare a chi viene in questa terra. Ma che c’è, purtroppo, ad un passo dal mare cristallino che si muove qualche kilometro più a Sud.

discarica Ruggiano
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Scarti da lavorazione edile, amianto, rifiuti di ogni tipo. Benvenuti nel Salento, turisti innamorati della natura.

discarica Ruggiano
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E’ il nero il colore che colpisce maggiormente, a fare un giro da queste parti. Un nero che stride con l’azzurro del cielo ed il bruno, caldissimo, delle campagne. Un nero acre che entra nel naso e nei polmoni perché è il risultato di incendi, probabilmente appiccati ad hoc, per nascondere le tracce dell’attività di abbandono irresponsabile di rifiuti. Ciò che non scompare, divorato dalle fiamme, resta, annerito. Puzzolente. E intanto, poco più in là, in via Vittorio Veneto, si muore di tumore. In dieci anni i cittadini hanno contato almeno dieci casi di decesso per cancro. In un’unica strada, la più vicina alla discarica.

discarica Ruggiano
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Le fiamme non avvolgono solo i rifiuti sparsi sul terreno. Avanzano noncuranti e rosicchiano anche pezzi di natura. Come questo fico d’India, che ha resistito solo in parte al fuoco e poi si è arreso. Anche qui, il nero copre il verde, antico e perenne, della vegetazione spontanea.

discarica Ruggiano

Proprio accanto al fico d’India si nota uno scavo nel terreno. Probabilmente i rifiuti vengono posizionati in delle buche realizzate per contenerli prima di essere bruciati. In questo caso si spiegherebbe il coinvolgimento del fico d’India nell’incendio.

discarica Ruggiano

Rifiuti, scarti edili, pneumatici e resti di automobili: è ciò che si vede sul terreno. Ma che cosa c’è sotto? Nell’area si notano delle buche scavate nel terreno che farebbero pensare che, sotto il livello del terreno, ci possa essere dell’altro, ad esempio rifiuti pericolosi o tossici. E infatti la Regione Puglia ha prescritto i campionamenti dei terreni che, tuttavia, non sono mai stati realizzati.

discarica Ruggiano
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Articolo correlato: La discarica abusiva. Alla luce del sole Qui gli articoli dell’inchiesta relativa a località Montani, sempre in territorio di Salve: Il Salento d’amare colpito al cuore Il villaggio con la ‘stalla’ al centro Salve, turismo a (sole) tre vele La collina delle selci

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