Estate alle porte, 19 lavoratori irregolari nei camping

Lecce. Scoperta, tra le altre attività, una ditta di pulizie con il 100% dei dipendenti in nero

LECCE – I controlli degli ispettori del Lavoro nei confronti di attività turistiche e ricettive quest’anno sono partiti in anticipo rispetto al solito. Obiettivo: verificare il rispetto delle norme nel settore da parte delle attività e, di conseguenza, poter calibrare al meglio le attività di vigilanza per il periodo giugno-settembre. Oggetto delle ispezioni sono stati alcuni alberghi e camping che hanno già avviato la propria attività, ovvero che si apprestano a farlo, approntando le strutture con lavori di manutenzione e pulizia. Nel corso delle verifiche in uno dei camping ispezionati operante sulla costa adriatica della provincia, gli ispettori del Lavoro e i militari del Nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Lecce incaricati, hanno potuto constatare che una ditta di pulizie aveva occupato in nero il 100% dei dipendenti, 13 lavoratori in tutto, in totale violazione di ogni istituto di legge. Continuando gli accertamenti, gli ispettori e i carabinieri hanno scoperto altri tre operai in nero, occupati rispettivamente due per conto di una società che effettuava lavori di ripristino dell’asfalto nelle strade interne ad un camping e il terzo alle dipendenze di una società che si occupava della gestione di strutture turistico–alberghiere. In una località di mare del Capo di Leuca, gli ispettori hanno individuato un lavoratore in nero in un noto albergo e altri due, sempre in nero, in un esercizio pubblico. In poche ore i lavoratori in nero scoperti dagli ispettori e dai carabinieri della Direzione territoriale del Lavoro di Lecce sono saliti a 19, per un totale di 41 illeciti amministrativi accertati e di 71.484 euro di sanzioni amministrative comminate e relative alla cosiddetta “maxi sanzione” per lavoro nero, all’irregolare tenuta del Libro Unico del Lavoro, alla mancata consegna del contratto di lavoro e ad altre norme. Per quattro aziende è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di lavoratori in nero in misura superiore al 20% di quello occupato, con un’ulteriore sanzione di 1.500 euro che ogni datore di lavoro ha dovuto pagare per poter riprendere l’attività. Recuperati alle casse dell’Inps 5.500 euro di contributi evasi. I datori di lavoro sanzionati saranno inoltre segnalati anche alla Guardia di finanza per quanto di competenza, in merito agli illeciti fiscali e tributari che scaturiscono dal pagamento in nero delle retribuzioni ai lavoratori irregolari. Nelle prossime settimane i controlli verranno ulteriormente intensificati, anche in ore serali e notturne.

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