‘Rinascere in Puglia’. Si gira a Santa Maria al Bagno

Santa Maria al Bagno. Saranno girate nello spiazzo davanti al Museo della Memoria, le scene finali del film documentario diretto da Gady Castel

SANTA MARIA AL BAGNO – Saranno girate oggi a Santa Maria al Bagno, nello spiazzo che si apre davanti al Museo della Memoria, le scene finali del film documentario “Rinascere in Puglia” diretto da Gady Castel, israeliano, autore tra l’altro del documentario su Giorgio Perlasca, che narra la storia di tre donne ebree nate a Santa Maria di Leuca tra il 1946 il 1947 e partite da bambine alla volta della Terra Promessa. In 55 minuti la pellicola, sulle tracce delle tre donne nate nel Salento e poi ritrovatesi in Israele con il comune desiderio di ripercorrere e ritrovare i luoghi e testimoni del passato, è il racconto di un esodo che ha sfiorato e intrecciato destini sulle coste mediterraneo del Salento e di Santa Maria al Bagno tra il 1945 e il 1947. E’ qui che le tre donne Rivka Cohen, Shuni Lifschtz ed Ester Herzog chiuderanno simbolicamente il cerchio della ricerca della propria identità ricevendo dalle autorità salentine, i sindaci dei Comuni di Nardò, di Castrignano dei Greci e di Tricase, la copia dei loro certificati di nascita. Ancora una volta il Museo della Memoria di Santa Maria al Bagno torna ad essere location d’eccezione nella ricostruzione delle vicende legate alla Shoah e all’esodo verso Israele. E in questo caso con protagonisti altrettanto eccezionali impegnati, stamattina sul set di Santa Maria a partire dalle ore 11, ad intrepretare se stessi ed i propri ruoli: Marcello Risi, sindaco di Nardò, Antonio Zacheo sindaco di Castrigano dei Greci, Antonio Coppola, sindaco di Tricase e Silvia Godelli, assessora regionale alla Cultura, consegneranno alle tre donne quel certificato di nascita che ha il valore della grande occasione offerta dalla storia e dalla solidarietà umana di riscattare se stessa in una delle pagine più buie della umanità. Il certificato di nascita è dunque l’occasione per narrare la rinascita e la via di fuga per una generazioni di ebrei che ha conosciuto e vissuto lo sterminio. E’ lo stesso regista a delineare i contorni della storia che prende le mosse dalla partenze dei profughi ebrei dal campo di Santa Maria al bagno. Una narrazione il cui sfondo storico viene ricostruito con la voce narrante di Fabrizio Lelli, docente di lingua e letteratura ebraica all’Università del Salento, intervistato dallo stesso Gady Castel sul treno della Sud Est che collega Gagliano del Capo a Lecce. Il regista, che ha incontrato gli amministratori ed i funzionari del comune di Nardò sabato scorso a Santa Maria al bagno per un ultimo sopralluogo al Museo della memoria in vista delle riprese di domani, ha raccontato del suo rapporto “d’elezione” con Santa Maria e con il Museo della Memoria, un filo che nasce tanti anni fa con un appello via mail ricevuto da Paolo Pisacane “per salvare i murales”. “E’ cosi che ho saputo dell’esistenza di questo posto – ha spiegato il regista -. Poi il caso ha voluto che per raggiungere un’amica in vacanza io arrivassi proprio a Santa Maria dove visitando il Museo mi sono ricordato di quelle mail e di quei murales che avevo proprio davanti agli occhi. Questo luogo testimonia della volontà di sopravvivere e della possibilità di rinascere”.

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