Ostuni. I titoli di credito sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a casa dell’imprenditore Antonio Fiore. In 29 affiliati a Scu e ‘Ndrangheta per traffico internazionale di cocaina
OSTUNI – C’è anche Ostuni tra le città interessate dall’operazione condotta dalla Dda di Reggio Calabria contro un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga e finanziata dalle cosche di Reggio Calabria. Ostuni (Brindisi) entra nell’inchiesta in quanto lì, nell’abitazione del noto imprenditore Antonio Fiore, sono stati rinvenuti nel 2011 bond della Federal Reserve degli Stati Uniti d'America falsi del valore nominale di 500 milioni di dollari, poi sequestrati dalla Guardia di finanza. Dagli accertamenti è emerso che quei bond sarebbero serviti per precostituire linee di credito da utilizzare per successivi investimenti imprenditoriali. L'operazione del Gico-Goa della Guardia di finanza di Reggio Calabria e della Direzione centrale servizi antidroga ha portato all’arresto di 29 persone considerate affiliate ai clan calabresi di San Luca, Bovalino ed Africo della ‘Ndrangheta ed alla Sacra Corona Unita pugliese ed accusate di traffico internazionale di cocaina. Tra i 29, anche Bruno Pizzata, ritenuto un noto narcotrafficante, Francesco Strangio e Sandro Bruzzaniti. Sono attualmente in corso perquisizioni nelle province di Reggio Calabria, Cosenza, Brindisi, Milano, Monza/Brianza, Como e Genova. L’indagine condotta dalla Dda di Reggio Calabria si innesta in una inchiesta più ampia coordinata dalla Dda lombarda e che ha portato il gip di Milano ad emettere 52 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalle finalità mafiose e dalla trans nazionalità.
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