Truffe agli anziani. De Prezzo: ‘Attenzione all’accreditamento pensione’

Lecce. Entro il 7 marzo 9mila pensionati salentini dovranno scegliere l’istituto presso cui farsi accreditare la pensione. Lo Spi Cgil mette in guardia

LECCE – Le truffe nei confronti di anziani sono dietro l’angolo. Nonostante le periodiche campagne di sensibilizzazione messe in atto dagli organi di polizia o dai sindacati. L’ultimo eclatante episodio in ordine di tempo è quello che si è verificato ieri a Lecce: due falsi funzionari Inps hanno sottratto ad una 90enne la somma di 13mila euro, facendole credere che servisse a ripagare un credito avanzato dallo Stato nei confronti della sorella deceduta. Ma di truffe – dice Ninì De Prezzo, segretario provinciale dello Spi Cgil – spesso passate sotto silenzio in quanto più piccole di questa, se ne consumano tante ogni giorno. Pare infatti che negli ultimi tempi a migliaia di pensionati salentini siano pervenute comunicazioni con richieste di restituzione di somme percepite, a detta degli uffici dell’Istituto, indebitamente. Somme spesso di notevole entità e risalenti a periodi superiori a dieci anni. Così accade che i destinatari di queste comunicazioni, non avendo conservato alcuna documentazione per opporsi alle richieste e non riuscendo ad avere notizie certe sulle cause degli indebiti né dagli sportelli dell’Inps e, in alcuni casi, neanche dalle strutture dei patronati, vadano alla ricerca disperata di qualcuno che risolva il loro problema. “E i faccendieri – aggiunge De Prezzo – sono pronti ad entrare in azione. Per la pensionata leccese sarà stato proprio questo il caso. Essendo sola e priva di qualsiasi aiuto si è affidata con fiducia ai due che, oltretutto, si professavano impiegati dell’Inps”. Quali iniziative avete intrapreso negli anni per contrastare le truffe ai danni dei pensionati? “Due anni fa, insieme al Silp Cgil, il sindacato delle forze di polizia, l’associazione Auser e Federconsumatori, abbiamo promosso una capillare campagna di informazione, con assemblee nei territori e con la distribuzione di migliaia di opuscoli gratuiti sulle truffe più diffuse e le modalità di difesa. È evidente che questo non è sufficiente. E’ dunque necessario escogitare nuovi strumenti di difesa di una categoria così debole e credulona”. Quali strumenti, ad esempio? “Intanto la comunicazione costante; comunicare i pericoli ed i rischi è sempre il punto di partenza fondamentale. E poi tutte le istituzioni insieme devono ragionare ed interrogarsi alla ricerca di strategie efficaci. La truffa ai danni della 90enne è stata scoperta grazie alla collaborazione del direttore della banca, che si è insospettito ed ha chiesto chiarimenti alla nipote della donna. Così tutti dovremmo essere più sensibili verso questi rischi e prestare il massimo dell’attenzione verso queste eventualità”. Ma De Prezzo lancia un ulteriore allarme. Entro il 7 di marzo, come prescrive il decreto Monti “Salva Italia”, circa 9.000 pensionati salentini – quelli con pensione superiore ai 1.000 euro – dovranno scegliere la banca o l’ufficio postale presso cui farsi accreditare la pensione. “Occorre stare tutti con le antenna alzate per evitare che nuovi truffatori approfittano di questa nuova circostanza”. I pensionati nella provincia di Lecce sono in tutto 160mila euro. Quelli con mensilità superiore ai 1.000 euro sono 9.000; di questi 1.000 sono pensionati Inps e 8mila sono ex Inpdap passati all’Inps.

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