Lecce. Il processo si terrà il 22 marzo. I tre imputati sono accusati di aver prestato denaro ad imprenditori a tassi del 120%
LECCE – Sono accusati di aver prestato del denaro ad imprenditori in difficoltà – almeno sei i casi denunciati da altrettante presunte vittime – e di averne preteso la restituzione con tassi del 120%. Saranno giudicati con rito abbreviato, il prossimo 22 marzo, davanti al gup Antonia Martalò, i tre fratelli leccesi, Damiano, Massimo e Antonio Caroppo (residente a Castrì). Su di loro anche l’aggravante delle estorsioni e delle minacce, nel caso in cui gli imprenditori non fossero riusciti ad onorare l’impegno di restituire le somme ricevute. I tre fratelli furono arrestati il 3 agosto scorso. Secondo il sostituto procuratore Alessio Coccioli, la storia avrebbe avuto inizio nel 2009. I tre – due si trovano attualmente ai domiciliari; il terzo in carcere – sono ritenuti elementi vicini agli ambienti della criminalità organizzata. In seguito alla prima denuncia, da parte di un imprenditore nell’edilizia stradale, anche altri cinque imprenditori fecero altrettanto, decidendo di collaborare con la giustizia per definire i contorni della vicenda. Urante l’interrogatorio di garanzia, i tre ammisero di aver prestato soldi ma non di averne preteso la restituzione. I tre fratelli sono difesi dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, e Giorgio Memmo.
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