Il mese prossimo il Comitato di controllo delle malattie del Ministero consegnerà i risultati della sua attività. Il papà di Francesco, morto per linfoma contratto in servizio, attende con ansia quella data
ROMA – Il 23 novembre 2007 veniva costituito dal Ministro pro tempore Arturo Parisi il Comitato di Controllo e Prevenzione delle Malattie del Ministero della Difesa. Tra i suoi compiti quello di fornire consulenza su studi e ricerche inerenti farmaci, vaccini ed emoderivati utilizzati in ambienti militari. Le vaccinazioni e il rispetto dei relativi protocolli da parte della Sanità Militare sono, come riportato nell’inchiesta pubblicata dal Tacco d’Italia di novembre, oggetto di attenta analisi ed osservazione da parte della Commissione d’Inchiesta Uranio Impoverito del Senato. Durante l’audizione svoltasi il 23 novembre scorso i rappresentati del comitato hanno precisato che l’attività svolta fino a questo momento si è concretizzata nella elaborazione di alcuni progetti di ricerca, già approvati e finanziati dal Ministero della Difesa. Tra questi quello relativo alla sicurezza ed efficacia delle vaccinazioni, consistente nel controllo degli effetti dei vaccini su una coorte di militari, per metà impegnati in missioni fuori area e per l’altra metà dislocati su un territorio nazionale, allo scopo di valutare la qualità della risposta immunologica e monitorare eventuali effetti collaterali. Durante l’audizione, che si è sviluppata in due sedute, alcuni commissari hanno sottolineato la sovrapposizione di alcuni dei progetti di ricerca portati avanti dal Comitato di Controllo e Prevenzione delle malattie con quelli, già conclusi o in divenire, di altri comitati o istituti di ricerca, chiedendo maggiori delucidazioni sui costi sostenuti nonché la trasmissione, entro il 15 gennaio prossimo, dei risultati delle attività di ricerca. Anche di quelle riguardanti i vaccini. Una scadenza temporale – afferma Andrea Rinaldelli, padre di Francesco, deceduto a 24 anni per un Linfoma di Hodgkin – importantissima perché per la prima volta, proprio riguardo ai vaccini, i commissari obbligano il Ministero della Difesa a fornire in tempi brevi delle risposte precise. Signor Andrea, nel nostro ultimo incontro, ha messo in risalto l’approssimazione con cui la Sanità militare provvede alla somministrazione dei vaccini ai militari italiani. A tal proposito, nei mesi scorsi ha consegnato alla Commissione parlamentare d’inchiesta tutta la documentazione relativa a suo figlio da cui si evince una discrepanza tra quanto riportato nei libretti vaccinali e quanto scritto nei certificati. Si registrano delle novità su questo filone dell’inchiesta? “La Sanità militare in questi anni non ha tutelato tutti i militari. Quelli che stanno a contatto con l’uranio impoverito, quelli che hanno fatto le vaccinazioni, quelli che sono andati in missione internazionale di pace, quelli che sono rimasti in Italia, quelli che sono stati a Salto di Quirra o in altri poligoni di Tiro. La loro incolumità non è stata salvaguardata nel momento in cui l’Esercito non ha provveduto a monitorare qualsiasi agente esterno potenzialmente capace di creare dei problemi alla loro salute. Tra l’altro, il progetto Signum, dimostra che i vaccini con la loro somministrazione hanno comunque provocato qualche effetto collaterale. Nella relazione finale si evidenzia infatti che l’ossidazione cellulare riscontrata nel campione di militari considerato è da collegare allo stress psicofisico e alle vaccinazioni multiple. A me interessa far venir fuori che la sanità militare nel momento in cui somministra questi vaccini non procede nella modalità che dovrebbe seuire. Quindi se i ragazzi vanno in missione senza ricevere nemmeno i guanti, la tuta, le mascherine e se i militari vengono vaccinati senza rispettare i protocolli, esiste una responsabilità delle autorità militari che non provvedono a mettere in atto tutte le precauzioni possibili. Detto questo, si è giunti ad un momento a parer mio fondamentale”. Che cosa è accaduto nelle ultime sedute? “Durante la seduta di mercoledì 30 novembre è stato convocato un fantomatico Comitato di Prevenzione delle Malattie dei Militari. Questo comitato è stato messo in piedi nel 2007, dal Ministro della Difesa pro tempore Arturo Parisi, e ha praticamente sovrapposto le proprie competenze scientifiche a quelle di altri comitati che nel frattempo avevano già eseguito il loro lavoro. Ad esempio il progetto Signum. A che titolo questo comitato ha svolto attività di ricerca? Questo comitato doveva sondare anche i vaccini e la tossicità degli stessi. Perché ancora non ha dato delle risposte? E’ necessario capire se la somministrazione dei vaccini sia stata fatta e sia fatta tuttora nel rispetto del protocollo Difesan. E proprio nella stessa seduta i commissari hanno chiesto ai componenti di questo comitato di presentare i risultati degli studi condotti in questi anni”. Lei che idea si è fatto di questo Comitato? “Lo ritengo un Comitato privo di senso. Nato nel 2007, in quattro anni di lavoro avrebbe dovuto esaminare vaccini a bizzeffe. Nonostante le elargizioni ricevute annualmente, non ha fatto niente o comunque non si sa a del lavoro che ha svolto. Ecco perché mi sembra giusta e legittima la richiesta della Commissione. Ecco perché è stato chiesto ai suoi componenti di trasmettere entro il 15 gennaio tutta la documentazione di cui sono in possesso. E questo sarà un momento decisivo per appurare la verità. Quanti militari nel frattempo si sono ammalati e sono morti? Oppure potrebbero rivendicare il segreto militare o comunicare di non aver ancora ultimato il progetto e quindi di non poter riferire. E questo non sarebbe accettabile considerando la situazione economica in cui versa l’Italia e i fondi che sono stati spesi in questi anni. Questo passaggio è a mio parere fondamentale perché una domanda, una richiesta di questo tipo, diretta, al Ministero della Difesa non era mai stata posta. Per la prima volta i senatori commissari non solo reclamano delle risposte precise al Ministero della Difesa ma chiedono di rispondere su storie e situazioni di cui la Commissione possiede una approfondita documentazione. Io ho consegnato tutto il dossier riguardante Francesco in cui è attestato che non doveva essere sottoposto a quelle vaccinazioni. E invece gli sono state somministrate. Perché si è verificato questo? Ho fatto esaminare le risultanze del Progetto Signum anche ad alcuni ricercatori stranieri che hanno confermato la veridicità e attendibilità delle sue conclusioni. Certo il vaccino non può provocare il tumore, la vaccinazione sbagliata non crea il linfoma. Non l’ho mai affermato. Ho sempre detto invece che il vaccino crea problemi al sistema immunitario e che la concausa fondamentale del tumore è la distruzione del sistema immunitario dovuto all’ossidazione cellulare, a sua volta dovuta alla somministrazione dei vaccini. Perché questo fantomatico comitato non ha indagato su questi aspetti? Perché non ha fornito delle risposte? Forse perché è già a conoscenza della verità”?
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