La Consulta boccia la Regione Salento

Lecce. Il referendum deve essere promosso da un terzo dei pugliesi e non solo dei salentini. La soddisfazione di Ria

LECCE – La Corte Costituzionale ha affossato il progetto di creare una Regione Salento. Pronunciandosi in occasione di un’analoga questione per la formazione di una nuova Regione, denominata Principato di Salerno, la Consulta ha infatti chiarito che il referendum deve essere promosso da un terzo della popolazione dell’intera Regione e non solo dell’area strettamente interessata. Quindi, nel caso della Regione Salento, da un terzo dei pugliesi e non da un terzo di salentini. I numeri si fanno decisamente più consistenti. E’ stato Lorenzo Ria, parlamentare salentino, già presidente della Provincia di Lecce, a rendere note le motivazioni alla base della bocciatura della proposta avanzata da Paolo Pagliaro, leader del movimento che si riconosce proprio sotto il nome di “Regione Salento”. Ria è stato uno dei maggiori oppositori dell’iniziativa. “Nonostante la mia sia stata una battaglia tutta politica – ha dichiarato – il sigillo finale è stato giuridico”. “Si legge, infatti, nella motivazione della sentenza – ha spiegato Ria – che ‘risulta conforme al dettato costituzionale prevedere che, anche nella fase di promovimento della procedura referendaria volta al distacco di determinati territori da una Regione ed alla creazione di una nuova Regione, siano coinvolte, in quanto interessate, anche le popolazioni della restante parte della Regione originaria’, (cfr. C. Cost. sent. n. 271 dep. In data 21.10.2011). Del resto, l’interpretazione contraria della lettera della Costituzione, seppur sostenuta da autorevoli professori universitari, era priva di quel senso politico-istituzionale che, invece, ha guidato la mia linea di azione”.

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