La parlamentare depositerà un’interrogazione rivolta al ministro Maroni per chiedere conto del mancato utilizzo, presso la struttura di Otranto, della strumentazione per l’identificazione degli immigrati
Il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto sarebbe dotato della strumentazione necessaria alle procedure di identificazione e foto segnalamento degli immigrati, ma queste giacerebbero inutilizzate, con evidente spreco di denaro pubblico. La questione viene portata all’attenzione mediatica e politica da Teresa Bellanova, deputata salentina del Pd e componente la Commissione Lavoro, che annuncia di voler inviare un’interrogazione parlamentare al ministro competente per chiedere conto del mancato utilizzo di tale strumentazione. “La costa di Otranto deve essere ben presidiata – dice Bellanova – non per i motivi poco onorevoli che quotidianamente la Lega riporta in auge, ma per una gestione più razionale dell'accoglienza di queste persone che giungono sulle nostre coste e per rendere un servizio a tutta la cittadinanza. Apprendo – aggiunge – che all'interno del centro di accoglienza Don Tonino Bello di Otranto sono presenti materiali e strumentazione per espletare le azioni ordinarie di identificazione e fotosegnalamento assolutamente inutilizzati. Chiederò al Ministro competente, con un'interrogazione parlamentare, le motivazioni che impediscono di rendere realmente operativo un centro per il quale lo Stato, vista la dotazione che giace da tempo abbandonata in quei locali, ha evidentemente speso denari pubblici. Ciò – conclude la parlamentare – anche al fine di non sottoporre queste persone, che spesso arrivano stremate sulle nostre coste, ad ulteriori spostamenti ed evitare gli ulteriori costi necessari a garantire la tutela dell'ordine pubblico”. Articolo correlato: Emergenza immigrati
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