Mille immigrati per ogni milione di abitanti. E’ questo in sintesi il Piano del Governo di fronte all’emergenza che si vive in queste ore. Al fine di arginare la situazione, il Ministro dell’Interno Roberto Maroni, ha chiesto aiuto all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e all’Unione europea per “sostenere l’Italia nel far fronte a questa nuova sfida”. La decisione è stata presa, in queste ore, dopo un tavolo tecnico con Regioni, Province e Comuni. Si è stimato che possano giungere sulle nostre coste, circa 50 mila profughi dal Nord Africa. Si tratterà di una distribuzione che terrà conto anche di alcuni, necessari correttivi per regioni che sopportano una forte pressione migratoria come la Sicilia, la Calabria o la Puglia o emergenze quali l’Abruzzo, con il terremoto. Il piano scatterà in corrispondenza con la saturazione dei centri di accoglienza. Al Sud arriverebbero circa il 4% totale circa degli immigrati, con il picco della Sardegna al 5,2%, seguita da Basilicata, 4,7%, Campania e Molise, entrambe al 4,1%. Sul criterio di suddivisione conta anche la percentuale di stranieri già presenti nelle regioni: il Mezzogiorno registra cifre più basse, con il picco minimo della Sardegna, il 2% del totale degli abitanti, della Puglia, 2,1%, Basilicata, 2,2%, Campania e Sicilia, entrambe con un’incidenza del 2,5%. // Emergenza immigrati. Emiliano: ‘Pieni poteri per evitare una catastrofe’ – aggiornamento delle 18:30. Sembra quasi che la guerra del Nord Africa si sia spostata in Italia. Ed a Bari, in particolare. Il sindaco del capoluogo della Regione Regione Puglia, Michele Emiliano, ha chiesto al ministro Roberto Maroni poteri straordinari per poter gestire l’emergenza dell’arrivo degli immigrati in fuga dalle zone di guerra. “Se non ci muoviamo in fretta – ha spiegato – l’arrivo di questi profughi rischia di trasformarsi per Bari in una catastrofe”. Pur ribadendo la disponibilità del Comune ad accogliere i migranti, Emiliano usa toni preoccupati nel prospettare per la città di Bari condizioni di profondo disagio, ed anche di pericolo, determinate dal massiccio arrivo di clandestini. Preoccupato, Emiliano, è soprattutto per l’assenza del prefetto di Bari. A tre settimane dalla promozione di Carlo Schilardi a Roma, la sua poltrona è rimasta vacante, con un grave vuoto istituzionale, tanto più sentito quanto più sarebbe necessaria in queste ore la presenza sul territorio di un rappresentante dello Stato. Così il sindaco barese si è reso disponibile a mettersi a capo delle operazioni di sicurezza e protezione civile. Serve però un atto ufficiale da parte del Governo che effettivamente metta nelle mani del primo cittadino i poteri di cui ha bisogno per procedere. La struttura di accoglienza di Bari Palese è ormai al collasso; il rischio ipotizzato da Emiliano è che molti immigrati, che nel Cara non entrano perché ormai esaurito fino all’osso, si riversino nella città, dove non avrebbero né assistenza né occupazione, con il conseguente pericolo di azioni terroristiche.
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