Per i politici, nel privato, voli di Stato o voli low cost?

Qualche giorno fa, dall’angolo basso di una pagina del “Corriere della Sera”, ha fatto capolino un corsivetto dal titolo “Vacanze al risparmio – I Cameron low cost”, corredato d’istantanea a colori immortalante, giustappunto, il Primo Ministro inglese David Cameron insieme con la moglie Samantha, in abbigliamento casual, seduti in aeroporto, bagagli a fianco, in attesa d’imbarcarsi per la Spagna su un volo economico della Ryanair. Viaggio, organizzato per l’imminente quarantesimo genetliaco della First Lady, con scelta di soggiorno in una pensione a conduzione familiare. Non c’è che dire, tale foto e la didascalia che la accompagna spiccano alla stregua di minutissime, splendide perle, sullo strato di cocci opachi e di pacchiani abusi che, purtroppo in modo assai diffuso, caratterizzano la società, i costumi, le abitudini che ci circondano. Perciò, la desueta notizia sarebbe stata degna, addirittura, di un’intera pagina del quotidiano. Bravi, sinceri complimenti signori Cameron per la sobrietà, democrazia e semplicità del vostro programma di vacanza, proprio da giovani con la testa sulle spalle! Per la gente, per il comune osservatore di strada, è positivo costatare, anche solo attraverso una testimonianza giornalistica, che un uomo così si trovi alla guida di un’importante nazione. Pensare, che, secondo il “cerimoniale” (a rovescio) vigente nel nostro Paese, basta che un politico assurga al rango di Sottosegretario perché scatti, come benefit, il ticket gratuito per l’accesso a un aeromobile di Stato, anche per motivi che a hanno a che vedere con la funzione pubblica. I casi di questi assurdi privilegi, a carico della collettività, datano da decenni e hanno visto coinvolti, dove più dove meno, personaggi un po’ di tutti gli schieramenti. Ultimo in ordine cronologico, a quanto appreso dalla stampa e dalla TV, l’episodio che avrebbe visto l’attuale Ministro della Difesa servirsi di un aereo con la scritta “Repubblica Italiana” (volo di Stato) per recarsi a Milano e assistere alla partita dell’Inter. Che contrasto, fra gocce di classe e stille di pioggia acida! Lecce, 10 aprile 2011 Rocco Boccadamo

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