Vigili urbani a Lecce, direttamente da Ortelle

Con una convenzione, Lecce può attingere alla graduatoria del concorso che si svolge a Ortelle per assumere un agente. La decisione fa gridare allo scandalo e dalla commissione della selezione si dimettono in due

Vigili urbani a Lecce, direttamente da Ortelle. Il caso è singolare. Tutto è iniziato il 16 luglio 2010 quando il Comune di Ortelle ha pubblicato un avviso di selezione per esami (e non per titoli) al fine di assumere (part time e a tempo indeterminato) un vigile urbano. Espletata la prima fase, a giorni si svolgeranno gli orali per coloro che sono stati ammessi. Nel frattempo, la Giunta di Paolo Perrone ha approvato uno schema di convenzione (16 novembre 2010) con il Comune di Ortelle. Nella delibera, proposta dall’assessore al Personale, Michele Giordano, si ricorda che il Comune di Lecce ha l’esigenza di assumere cinque nuovi vigili urbani a tempo indeterminato e pieno (35 ore settimanali per 1.500 euro lordi al mese). Il Comune potrà utilizzare “graduatorie ancora valide, approvate da altre amministrazioni limitrofe, per la copertura di posti inerenti la stessa categoria e profilo della graduatoria medesima, mediante appositi accordi stipulati tra amministrazioni”. Paradossalmente, i candidati per Ortelle non dovrebbero avere di che lamentarsi, qualora la selezione non dovesse vederli premiati. Tanto c'è Lecce. Per Antonio Rotundo, leader della minoranza a Palazzo Carafa, che definisce porcata la convenzione tra i due Comuni, i giovani disoccupati leccesi devono sapere che “l’assunzione dei vigili urbani della Città di Lecce avverrà attingendo dalle graduatorie di un concorso del Comune di Ortelle, la cui commissione è presieduta dall’attuale comandante dei vigili urbani di Lecce, colonnello Donato Zacheo, e vede tra i suoi componenti un membro del Gabinetto personale del sindaco Perrone, il professor Francesco Natale, e trattandosi di un concorso per soli esami, non per titoli, tutto è affidato alla valutazione effettuata dalla commissione”. Notizia dell'ultim'ora racconta delle dimissioni proprio di Zacheo e Natale dalla commissione del concorso per l’assunzione di vigili a Ortelle. Rotundo conferma la richiesta dell'opposizione di revocare la delibera e di indire un proprio concorso di vigili urbani, per restituire ai nostri giovani la speranza di un posto di lavoro. Risponde a l consigliere del Pd a Lecce, il presidente della II Commissione consiliare (Traffico, Viabilità e Polizia Municipale) Walter Liaci. “Quella di Antonio Rotundo ormai è una autentica ossessione, considerato che non si può essere continuamente in preda al timore di essere raggirato dal Sindaco o dalla Giunta”. “Anche sulla vicenda della convenzione con il Comune di Ortelle per il concorso dei vigili urbani – continua Walter Liaci – egli segue un canovaccio tutto personale e non la logica di una precisa scelta amministrativa, che nasce dall’esigenza di coprire nel più breve tempo possibile i posti vacanti nell’organico della nostra Polizia Municipale. Ricordo a Rotundo, infatti, che oggi il nostro Corpo può contare solo su 117 unità (con tre di loro in via di pensionamento nel 2011) e che solo tre anni fa erano 134. Siamo clamorosamente al di sotto del numero necessario che è 160 vigili in servizio. Nel piano occupazionale del 2011, il Comune di Lecce prevederà il concorso per i vigili urbani, ma nelle more abbiamo individuato questo tipo di soluzione. Peraltro, la convenzione è fatta in modo che il Comune di Lecce non abbia nessun obbligo, ma semplicemente la facoltà di prelevare dalla graduatoria del concorso ad Ortelle, dove suppongo non abbiano partecipato giovani del Veneto o del Piemonte, ma altri leccesi e salentini bisognosi di lavoro. Faremo altre convenzioni di questo tipo con Comuni del Salento in cui si svolgono concorsi per la Polizia Municipale come, ad esempio, Parabita. Il pur grave tentativo che Rotundo fa di strumentalizzare la situazione di tanti giovani è meno grave, purtroppo, delle insinuazioni da corollario che ogni suo comunicato stampa puntualmente contiene. La trasparenza che invoca disperatamente a destra e manca o vale per tutti o per nessuno. Quindi – conclude Walter Liaci – se la pretende dall’amministrazione comunale dovrebbe pretenderla anche da se stesso in modo che, ad esempio, i leccesi finalmente sappiano perché nella querelle sul filobus tra la città e la Sirti egli si sia schierato da quest’ultima parte”.

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