12 anni la condanna chiesta dall'accusa nel giudizio abbreviato nei confronti di Michele Erinnio, il 43enne di Cerignola accusato del tentato omicidio di Luca Capocefalo, avvenuto il 19 agosto scorso a Taurisano
Il sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Giovanni Gagliotta, ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione, a seguito di giudizio abbreviato, per Michele Erinnio, il 43enne di Cerignola accusato del tentato omicidio di Luca Capocefalo, avvenuto il 19 agosto scorso a Taurisano. Secondo la ricostruzione dei fatti Erinnio avrebbe sparato al suo concittadino per questioni economiche. Ad armare la mano dell’uomo, infatti, il mancato pagamento da parte di Capocefalo di un debito contratto con l’imputato. Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Casarano, portarono all’arresto di Erinnio con l’accusa di tentato omicidio. Indagini brevi nonostante la reticenza della stessa vittima, che dichiarò di non conoscere il nome del suo aggressore. Dichiarazioni che sono costate a Capocefalo l’accusa di favoreggiamento e la richiesta di condanna ad 1 anno e 6 mesi. A incastrare gli imputati, le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza collocato nei pressi dell’abitazione della vittima. Le immagini avrebbero mostrato chiaramente Capocefalo, Erinnio e sua figlia entrare nell’appartamento. I drammatici fotogrammi seguenti mostrerebbero Capocefalo ferito ad una gamba mentre cerca di fuggire e Erinnio che lo insegue armato di pistola. Curiosamente a salvare la vittima ed evitare che non ci fossero conseguenze più gravi, fu una delle monete (da 5 centesimi) che l’uomo aveva in tasca, e che riuscì a deviare il colpo, evitando che il proiettile potesse raggiungere l'arteria femorale. L’imputato è difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 21 luglio.
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