Gloria Arnesano. Figlia di un vero amore

Intervista a Gloria Arnesano, vincitrice del Festival musicale nazionale cristiano, svoltosi domenica scorsa a Capertino

Nella città del Santo dei voli, Copertino, in una gremita piazza del Popolo, Gloria Arnesano si è aggiudicata la nona edizione – sezione cantanti – del Premio Salentino, il Festival musicale nazionale cristiano. La cantautrice di Porto Cesareo ha solo diciannove anni, ma già tanta grinta e domenica scorsa ha emozionato e incantato gli oltre quattromila spettatori esibendosi con un brano scritto da suo padre per lei, quando era ancora in fasce. Gloria, sei giovanissima, ma da domenica vanti già un traguardo importante. Cosa hai provato durante la proclamazione e a chi hai pensato di dedicare la tua vittoria? “Quello che ho provato è tantissima emozione, felicità e fierezza anche se sinceramente non mi aspettavo di vincere data la bravura degli altri cantanti. In molti mi hanno sostenuta e dedico quindi a loro la mia vittoria, a coloro che credono davvero in me e mi danno forza, i miei genitori prima di tutto”. “Nella pace, la creazione canta l'Amore di Dio” il tema di quest'anno. Un argomento impegnativo, sei riuscita a sentirlo tuo nonostante la giovane età? “Questo è un tema molto profondo e mi ci sono ispirata molto nel cantare e nell'interpretare il brano il cui testo è stato scritto da mio padre al momento della mia nascita. L’ho sentito mio, proprio perché per me non esiste amore più bello (oltre a quello di Dio) di quello tra un genitore e un figlio. Un vero amore, proprio come recita appunto il testo della mia canzone”. Parlare di fede non è poi così facile, non tutti hanno una “visione spirituale”del mondo. Per te cosa significa? “È solo una questione di scelte, quelle spettano a tutti, dai più piccoli ai più grandi, nessuno vi si può sottrarre. Quello che occorre è la giusta dose di responsabilità quando si sceglie”. Di cosa c'è bisogno, secondo te, per far spuntare “un sorriso all'orizzonte” come recita la tua canzone? “Queste parole sono precedute da “Prenderai un alito di vento per donarlo a chi non sa volare…”. Quello che dovrebbe muoverci è un senso di fratellanza, il sentire l’altro come qualcosa che ci appartiene, dargli vento se non riesce a volare, aiutarlo a sorridere. E questo sorriso verrà visto da lontano, fino all'orizzonte”. Progetti futuri? Continuerai a studiare? “Sono all'ottavo anno di pianoforte al conservatorio di Lecce e inoltre studio ottica e optometria all'università. Nel futuro? Di sicuro continuerò a comporre e a cantare, è una mia passione, quelle che si coltivano fin da piccoli e poi per il resto chissà”.

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