Il Comune di Lecce espropria lo IACP

Riceviamo e pubblichiamo la denuncia di Giovanni D’AGATA, Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori

Da oltre un mese a questa parte, percorrendo via del Mare con direzione San Cataldo è possibile notare degli imponenti lavori di riempimento di un’area di notevoli dimensioni adiacente alla suddetta strada e sul limite della zona 167/A. Così come l’avevano notato gli abitanti dei vicini edifici che avevano allertato le autorità competenti per le perduranti vibrazioni che avevano interessato, almeno così si diceva, finanche la chiesa di San Sabino e la scuola dell’Infanzia di via Roma. Nulla di strano quindi in apparenza a parte gli inevitabili fenomeni oscillatori provocati dai compattatori e dalle ruspe utilizzati per la realizzazione di una nuova opera pubblica programmata da circa quattro anni. Senonchè, – e qui l’inghippo – abbiamo appreso che quei lavori siano stati appaltati già da diverso tempo dal Comune su di un terreno che fino a pochi giorni fa non era neanche di proprietà dell’amministrazione comunale e che – udite e leggete bene – in realtà poteva essere destinato dal vero proprietario, lo IACP, quale ultimo spazio nella zona compresa tra 167/A e B per edificare alloggi di edilizia popolare. Ed a questo punto è lecito chiedersi che valore abbia per questa Amministrazione Comunale il diritto alla casa per i meno abbienti e per le categorie più deboli e ciò al di là della valutazione sull’illegittimità o meno della procedura ablatoria realizzata dal Comune – ma per inciso specifichiamo senza che la traslazione sia passata dal vaglio del consiglio comunale – che sarà valutata a seguito del ricorso che ci risulta essere già stato depositato al T.A.R. di Lecce? Per queste ragioni, Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, si rivolge quindi ad associazioni dei consumatori e sindacati degli inquilini affinchè intervengano ad adiuvandum nella causa già instaurata dallo IACP davanti al T.A.R. di Lecce avverso l’illegittimità del procedimento espropriativo ed al fine di tutelare il diritto alla casa per le fasce deboli.

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