Peppino Basile ucciso per motivi di “cattivo vicinato”. La clamorosa rivelazione, nella conferenza stampa che si è svolta poche ore fa nella sede della Procura di Lecce. La svolta nelle indagini è avvenuta grazie alla testimonianza di una minore residente in via Nizza, che sarebbe stata testimone oculare dell’omicidio. “Non c’entrano i motivi passionali – ha dichiarato in conferenza stampa Cataldo Motta, procuratore capo della Repubblica -, né l’attività politica di Basile nè la criminalità organizzata”. Il delitto sarebbe dunque maturato nell’ambito di cattivi rapporti tra vicini.
Aldo Petrucci, capo della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Lecce, ha riferito che ad incastrare i due presunti colpevoli è stata la testimoniana di una minore, che si sarebbe trovata sotto casa del consigliere al momento dell’omicidio ed avrebbe dunque visto tutto. La giovane, ha riferito Petrucci, avrebbe squarciato il velo di omertà nonostante fosse stata consigliata di non farlo.
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