Eolico. E’ guerra tra campanili

 

Giuseppe Frascaro, sindaco di Nociglia, non vuole rinunciare al progetto di mega-eolico. Gli risponde Roberto De Vitis, primo cittadino di Supersano, che intende fermare lo “scempio”

La battaglia “eolica” tra Supersano e Nociglia registra un “batti e ribatti” tra le amministrazioni cittadine. Dopo il secco “no” bipartisan all’ubicazione di quattro pale dell’impianto di mega-eolico nocigliese ubicate a meno di 500 metri dal confine con il feudo supersanese, il sindaco Giuseppe Fracasso fa sapere di voler tirare dritto e completare l’intera opera eolica prevista nel proprio territorio, “stralciando dal progetto quegli aerogeneratori della discordia non accettati da Supersano”. Intanto l’amministrazione di Supersano, guidata dal sindaco Roberto De Vitis, ha dato anche mandato all’avvocato Donato Saracino, di Martano, esperto nelle problematiche amministrative legate agli impianti di energie rinnovabili, al fine di ostacolare e fermare la realizzazione del progetto di mega parco eolico tra gli ulivi del feudo della stessa città di Supersano, progetto proveniente dalla vecchia amministrazione e che consta di ben nove mega pale eoliche alte ciascuna ben 145 metri. Per fermare questo “scempio interno”, è stato presentato formale ricorso al Tar di Lecce nei giorni scorsi. “Supersano ha voluto così dare un esempio forte di coerenza e rispetto del territorio, che oggi si offre a tutto il Salento – spiega Oreste Caroppo de “La Rinascita del Salento” -, facendo probabilmente vergognare parecchi sindaci, che, di fronte al ‘flagello’ dell’energie rinnovabili selvagge, hanno preposto gli interessi economici al rispetto del paesaggio”. Ma la “guerra dei Paduli” si appresta a vivere nuovi critici confronti ed aspre polemiche, e come potrebbe essere diversamente se nei giorni scorsi è stato infatti presentato un progetto di eolico, con altre 12 mega-pale eoliche, sempre tra gli ulivi, nei Comuni di Botrugno e San Cassiano, in pieno Parco Paduli. Una contraddizione che sta trovando la forte opposizione dei locali, degli ambientalisti e non solo. La ricchezza di uccelli anche gru, cicogne, cigni e persino fenicotteri, in quegli uliveti umidi, verrebbe irrimediabilmente compromessa da queste mastodontiche istallazioni industriali.

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