Gli interrogatori per ricostruire l’omicidio di Peppino Basile, il consigliere comunale e provinciale di Italia dei valori ucciso nella notte tra il 14 ed il 15 giugno, non si sono fermati, neppure nel periodo di Pasqua. Nei giorni scorsi hanno infatti risposto alle domande dei pm Simona Filoni (della Procura per i minorenni) e Giovanni De Palma (Procura ordinaria) tutti i ragazzi che la sera del 14 giugno si trovavano nel campo di calcetto dell’oratorio per disputare una partita tra amici. La sera dell’omicidio, questi litigarono per strada con il consigliere ed ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire esattamente quei momenti. Sono stati sottoposti ad interrogatorio, infatti, non solo i ragazzi della squadra di calcetto ma anche i loro genitori, in quanto “persone informate sui fatti”. Potrebbero essere a conoscenza dai motivi che potrebbero aver scatenato la lite. Conoscere l’esito degli interrogatori, al momento, è impossibile, visto che i magistrati hanno segretato da tempo gli atti. Ciò che si sa è che, almeno per ora, non è stata accolta la richiesta avanzata da Roberto Bray, avvocato del giovane vicino di casa di Basile e del padre, che avrebbe voluto che il fascicolo dei suoi assistiti venisse archiviato. Il giovane è stato nuovamente ascoltato dal pm prima di Pasqua in due occasioni; ma il secondo interrogatorio è durato non più di mezz’ora. Il che fa intuire che non sia più considerato un testimone chiave.
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