[DVD] Wall-E

Con la Pixar oramai non c'è quasi più gusto. La perfezione e la bellezza dei suoi film è incredibile. Wall-E è un momento di cinema altissimo.

Esattamente come per Ratatuille qui siamo in presenza di un capolavoro. E proprio come per Ratatouille, con Wall-E non ha senso la distinzione tra cinema di animazione e cinema tout-court. Solo che Wall-E è ancora più bello, perché non è solo un gran film girato in maniera mostruosa, ma è anche un racconto di una ricchezza e di una complessità inaudita. E non solo, è capace di cambiare il registro narrativo per essere sempre anche stilisticamente significante. Wall-E è un robottino. L'ultimo essere (non)vivente su una Terra abbandonata dagli uomini e dominata dalla spazzatura. Wall-E in questo mondo pieno di solitudine cerca di ricostruire un'armonia, raccoglie e compatta la spazzatura e l'ammucchia in modo edificare di nuovo, i grattacieli, ridisegnando così vecchi e familiari skyline. Ma non solo, Wall-E è un archeologo della bellezza, salva e colleziona piccoli oggetti, oramai inutili, preservando ciò che ritiene bello dall'oblio. Uno zippo, un cubo di rubik, alcune posate, piccole statuette, le luci di natale… E su tutto, Wall-E ha salvato un film-musical, Hello Dolly. Wall-E sogna guardando il musical, balla e si costruisce un'educazione sentimentale umana. Tanto che diventa amico di un piccolo insetto e, quando scopre, per sbaglio un piccolo germoglio, lo raccoglie e lo invasa in un vecchio scarpone. Stiamo parlando dei primi venti minuti, ma la complessità del racconto è già più che evidente, tanti sono i temi e le metafore che vengono fuse e messe in scena. EVE invece arriva dallo spazio. Il suo arrivo è violento e devastante. EVE stessa sembra violenta e devastante. Ma la capacità di amare di Wall-E non si ferma alle apparenze (e poi, EVE, nel suo châssis bianco è bellissima), il nostro fa di tutto per conquistare la nuova arrivata. Sì, perché Wall-E è anche una dolcissima storia d'amore. Ma EVE ha compiuto la sua missione e torna nello spazio da cui è venuta. E, pur di non perderla, Wall-E la segue. L'astronave porta Eve e Wall-E lontano, al di fuori del nostro sistema solare. Non vi svelerò cosa Wall-E troverà al termine di questo viaggio, vi dirò solo che il racconto a questo punto diventa anche una satira impietosa. Wall-E non è un racconto per bambini. Ha l'incredibile forza di essere universale, si porta con se decine di chiavi e di livelli di lettura, mischia fonti e citazioni, metafore e significati con una naturalezza mai vista. Lo scrivo spesso, ma mai come questa volta è vero: imperdibile.

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