Uno schianto violentissimo. Lui ferito. Lei non ce la fa

Ennesima tragedia sulle strade salentine

L'auto finisce contro un albero in piena notte. Muore una 21enne di Santa Cesarea. Il fidanzato, alla guida della vettura, si riprenderà in 20 giorni

All’una di notte, quando una telefonata dei carabinieri gli ha interrotto il sonno, al sindaco di Santa Cesarea Daniele Cretì non è rimasto che prendere atto e rassegnarsi all’ennesima tragedia consumata sulle strade ormai troppo insanguinate del nostro Salento, che ha visto coinvolta una sua giovane concittadina. Una Fiat Palio, verso le ore 24 di mercoledì, con a bordo due giovani, all’improvviso è uscita dalla carreggiata, andandosi a schiantare contro il tronco di uno dei tanti antichi ulivi secolari presenti lungo la strada provinciale che lega Cerfignano a Vitigliano e Santa Cesarea, all’altezza di zona “Capriglia”, e terminando la propria corsa a circa 100 metri di distanza. Si è trattato di uno sballottamento così duraturo e violento che ha fatto subito maturare, nelle ore successive, una serie di dubbi circa la velocità con cui viaggiava il veicolo agli uomini in divisa della compagnia di Maglie e della stazione di Poggiardo, intervenuti sul luogo dopo pochi minuti dall’impatto, a seguito della segnalazione da parte di alcuni passanti. Una volta sul posto, i militari raggiunti poi dai sanitari del 118 dell’ospedale di Scorrano e dai vigili del fuoco, si sono trovati davanti ad uno spettacolo davvero impressionante: la Fiat Palio letteralmente dilaniata, con le quattro ruote seminate nei campi tutt’attorno e una buona metà dell’auto accartocciata su se stessa. Nell’abitacolo c’erano due ragazzi, uno (Alessandro Muscatello) agonizzante alla guida del mezzo, l’altra (Marika Riso) del tutto priva di sensi. I medici hanno assistito entrambi i giovani, constatando alla fine delle operazioni che dei due, Marika, originaria di Vitigliano, ha avuto la peggio. Un arresto cardiaco con un’emorragia toracica l’ha stroncata sul colpo, mentre Alessandro di Cocumola, frazione di Minervino di Lecce, è stato liberato dalle lamiere ferito in diverse parti del corpo e trasportato d’urgenza al nosocomio di Scorrano, dove sottoposto ad una serie di accertamenti, è risultato guaribile in una ventina di giorni. Bellissima, capelli rossi chiari, volto angelico, occhi scuri, Marika non è riuscita a tornare più a casa, così come credeva di fare, dopo una delle tante serate trascorse insieme al suo fidanzato. Un impatto violento, dovuto a cause ancora tutte da valutare, ha strappato alla vita quell’esistenza felice fino a quel momento vissuta in un piccolo paesino di provincia con un diploma liceale in tasca e un lavoro da estetista che si stava aprendo all’orizzonte. Marika, il cui cadavere è stato in tarda mattinata sistemato nell’obitorio del cimitero di Poggiardo, lascia in questo modo, in una frazione di secondo, la propria famiglia nello sconforto e nello smarrimento più profondo, la mamma Rosita Rizzo insegnante di 40 anni, il papà Luigi Riso, assistente tecnico di laboratorio presso l’istituto alberghiero cesarino e le due sorelline, Daniela di 13 anni e Marilena di cinque.

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