Il mancato intervento del Genio civile e la preoccupazione dei sindaci
Correnti d’aria da scirocco a oltre 120 km/h e mare forza 10. Il tempo non migliora ed i danni diventano sempre più ingenti lungo la fascia costiera che da Santa Cesarea va a Tricase
La tempesta di vento e acqua non lascia più in pace il Salento, raddoppia. Correnti d’aria da scirocco a oltre 120 km/h e mare forza 10: ieri sera lungo la fascia costiera che da Santa Cesarea va a Tricase lo scenario non si discostava poi molto da quello di “The day after tomorrow”. Piccole esagerazioni a parte, ormai anche su questo fronte l’emergenza ha investito un territorio troppo vasto, per non essere presa in seria considerazione. Tra i luoghi più martoriati spiccano le aree portuali, sia quelle più esposte alla forza delle intemperie sia quelle meglio protette, per esempio il porto di Castro che nonostante conti un ampio molo e un centinaio di frangiflutti in cemento, a ha potuto per resistere alle onde che stanno affondando lentamente l’intera mantellata di blocchi che protegge dall’esterno la zona. Luigi Carrozzo, sindaco del Comune, manifesta ancora tutta la sua “preoccupazione per il mancato intervento del Genio civile di Lecce nonostante ormai qui i danni materiali (compresi quelli alla Zinzulusa, Punta Sorgenti e Argentiera) reputiamo essere quantificabili intorno ai 3-4 milioni di euro. Per non parlare dell’economia del paese, del tutto in ginocchio”. Riguardo alle altre località, anche Santa Cesarea (circa 500mila euro di danni) e Diso-Marittima (1 milione) hanno inoltrato alla Regione la richiesta dello stato di calamità, così come si appresta a fare Andrano, con un ordine del giorno nel prossimo Consiglio comunale di domani dove il sindaco Giuseppe Accogli porterà pure la richiesta di “riconoscimento del territorio comunale quale area particolarmente colpita” dalle spaventose avversità atmosferiche determinatesi in queste settimane, che però non stentano a placarsi.
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