Liceo Siciliani. Borsa di studio in memoria di Isabella Gelormini

Psicologia e salentinità artistica

Si è svolta nei giorni scorsi, presso l’Aula Magna del Liceo Pietro Siciliani di Lecce, la cerimonia di assegnazione della Borsa di Studio intitolata alla memoria di Isabella Gelormini, già allieva del Liceo Pedagogico – Sociale, ad un anno dalla sua prematura scomparsa

di Paolo Palomba Il premio di Trecento Euro è stato attribuito al quadro della studentessa Claudia De Carlo, frequentante la classe quarta sezione D del liceo Linguistico; due diplomi di merito e di menzione speciale sono stati altresì conferiti, ex aequo, alle opere di Raffaella Carrozzo e a Maria Grazia Martina, rispettivamente afferenti alla classe quarta sezione C-Pedagogico e quarta sezione C-Linguistico. L’inaugurazione della Mostra Gelormini, contestuale alla premiazione di un concorso dedicato – evidenzia il Dirigente Scolastico, Carlo Nestola – deriva dalla volontà di realizzare un vecchio sogno di Isabella, in seguito sostenuto con impegno e generosità dai suoi genitori. Si deve a loro, infatti, l’istituzione di una borsa di studio interna, destinata ad un allievo liceale del IV anno, distintosi per particolare talento nell’elaborazione di opere artistiche, incentrate sul tema della salentinità, quale leitmotiv del repertorio di produzione della giovane. Nel vasto pubblico sensibile all’iniziativa, erano presenti, tra gli altri, il Vice Sindaco di San Cesario – suo comune di residenza -, i familiari, i docenti, i compagni di classe e gli amici dell’ex alunna, lo staff del Dirigente Scolastico, gli organi di informazione radiotelevisiva ed una folta rappresentanza della comunità educante leccese. Isabella ha ribadito Teresa Frassanito, la madre amava profondamente il Salento e le sue radici, che riponeva con istintiva creatività nella ideazione di opere orientate alla promozione della cultura locale. L’evento organizzato dall’Istituto Statale Pietro Siciliani concretizza oggi un desiderio di mia figlia, nel sentimento di umanità che l’ha caratterizzata da sempre. Il programma del meeting ha previsto l’intervento di Giorgio Barba – suo docente di Storia – che ha relazionato sulle opere pittoriche della mostra, focalizzando l’originalità e la profondità di introspezione riscontrabili in ogni quadro. Isabella – rileva Barba – nel 2001 collaborò nel Progetto Socrates, offrendo un’opera riflettente una spiaggia col simbolo del nostro Barocco, cioè con l’immagine del rosone della Chiesa di Santa Croce; era un’artista originale, che riusciva a intravedere quella sottile linea – barriera intangibile e infrangibile – che tiene lontani dalla realtà gli incubi generati dal nostro inconscio. Psicologia e salentinità costituivano le sue passioni principali, che manifestava su carta, tela, pietra, plastica e altre superfici non convenzionali. Nel corso dell’incontro, Elena Maddalo – docente di Matematica e Fisica -, promotrice dell’iniziativa , nel ricordare l’ex allieva ha riproposto un aforisma di Italo Calvino, rinvenuto tra le massime cui la Gelormini faceva spesso riferimento: l’immaginazione è una vera avventura, guardati dall’annotarla troppo presto, perché la rendi quadrata e poco adattabile al tuo quadro. Deve restare fluida come la vita stessa, che è e diviene.

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