Ha agito per vendetta
L'attentato incendiario alla Newlat, azienda caseraia di Lecce, sarebbe stato opera di un ex dipendente. I poliziotti l'hanno tratto in arresto mentre si trovava in ospedale per curare la fratture che si era provocato precipitando da dieci metri durante il colpo
Colpevole dell’incendio scoppiato l’altra notte presso lo stabilimento caseario Newlat di via Vecchia Frigole a Lecce sarebbe stato un ex dipendente. Sergio Maniglia, 45enne di San Cesario. Arrestato ieri con l’accusa di attentato incendiario e furto aggravato. Nei confronti dell’azienda, Maniglia aveva maturato un rancore, diventato incontrollabile, a partire dallo scorso anno, quando, in occasione di una burrasca di vento e pioggia, il muro di recinzione del parcheggio dell’azienda era crollato sulla sua auto e su quelle di altri dipendenti. La Newlat aveva provveduto a rimborsare il danno, elargendo 5mila euro a testa ad ogni danneggiato. Ma a Maniglia quei soldi non erano bastati; riparare la sua auto gli era costato 7.500 euro, 2.500 euro in più rispetto alla somma ricevuta. Ciò avrebbe fatto montare in lui la rabbia incontenibile che l’ha spinto al gesto vandalico. Non solo. Perchè a casa dell’uomo la polizia ha trovato due assegni da 6mila euro rubati dagli uffici prima di appiccare il fuoco, e dei codici per duplicare le chiavi di accensione di quattro furgoni. Insomma, Maniglia aveva pensato a tutto. Peccato che il tetto della struttura non ha retto e l’uomo è scivolato giù, proprio durante il colpo, facendo un volo di dieci metri che gli ha procurato la frattura del bacino e del braccio. In quelle condizioni, non ha potuto fare a meno di recarsi in ospedale. Ed è stato proprio al “Fazzi” che i militari l’hanno tratto in arresto.