L’epigrafe di Musico costituisce una preziosa testimonianza sulle origini storiche di Casarano
Tra la documentazione relativa al periodo dell’età romana nel Salento, la stele dedicata a Musico, ubicata presso un’abitazione di via Tevere, rivela tracce di una società multietnica
Due sono i documenti della memoria collettiva da cui partire per ricostruire la storia del primitivo abitato di Casarano, il casale di origine romano-imperiale nel quale sono state rinvenute le testimonianze più antiche: la lapide funeraria probabilmente appartenuta a un membro dei Vibuleio (importante famiglia attestata anche nel municipio di Gallipoli) e quella dedicata a Musico, ambedue del I sec.d.C. La prima, una lastra marmorea frammentaria ritrovata sotto la navata sinistra della Chiesa di S.M. della Croce durante i lavori effettuati dalla Sovrintendenza regionale (1972), dopo essere stata in deposito presso l’Ist. di Archeologia dell’Univ.di Lecce, pare sia conservata presso la stessa Sovrintendenza.Particolarmente interessante l’altra epigrafe funeraria, in pietra locale decorata con un coronamento a motivi concentrici (cm. 0,75 x 0,32), oggi gelosamente custodita all’interno di un’abitazione privata in via Tevere, incastonata nella muratura di un locale rustico . Nel testo latino della stele, oggetto di studi specialistici (Mommsen, Susini,Pagliara, Pisano’), sono incisi i nomi dei genitori di Musico, prematuramente scomparso: il padre di origine ebraica Laevius e la madre di origine greca Cale. Una compresenza etnica che, ancora una volta,rinforza i legami tra la penisola salentina e il mondo orientale.