F come Falso, Verità e menzogna

Orson Welles racconta la magia del cinema e dell'arte. Non lo troverete facilmente a noleggio nelle comuni videoteche, anzi è roba da cineteca. Ma è un film unico.

F for Fake è praticamente impossibile da raccontare. Il film si apre con Orson Welles che in una stazione ferroviaria fa giochi di prestigio per un bambino (l'attore in fondo è un illusionista), per poi promettere che per un'ora racconterà solo il vero. Il film termina con un monologo che è difficile dimenticare. In mezzo c'è un film che finge di essere un documentario su Elmyr de Hory, falsario di quadri, su Clifford Irving, falsario di memorie, su Howard Hughes l'imprenditore miliardario, uno dei padri del cinema americano, su Orson Welles stesso, e su l suo falso radiofonico, la Guerra dei Mondi, per finire con Pablo Picasso e Oja Kodar, bellissima musa ispiratrice e nipote di falsario. I temi sono molti e non sono nuovi, l'arte come illusione, il senso della fama, la critica. E, ancora, il concetto stesso di autore contrapposto all'opera (Welles di fronte alla cattedrale di Chartres la definisce: «la più grande realizzazione umana, forse, di tutto l'Occidente, e senza la firma di nessun autore»), e il concetto di opera d'arte come falso che può raccontare il vero. In fondo per un'ora ci è stata detta la verità, ma nei minuti successivi… Il montaggio è una delle cose più virtuose che possiate vedere, ritmico ed eterogeneo, tra foto fisse, disegni, immagini di repertorio.

[F come falso – Verità e menzogna (Francia/Iran/RFT 1973) Regia: Orson Welles Con: Orson Welles, Laurence Harvey, Elmyr de Hory, Francois Reichenbach, Paul Stewart, Joseph Cotton, Oja Kodar, Richard Wilson.]

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