Gli interventi dei carabinieri delle stazioni di Tricase, Salve e Castrignano del Capo
I controlli contro l’abusivismo edilizio della Compagnia dei carabinieri di Tricase si sono conclusi con diversi sequestri nei territori dei Comuni di Tricase, Salve e Patù
Nell'ambito dei consueti controlli antiabusivismo della Compagnia carabinieri di Tricase, i militari delle stazioni di Tricase, Salve e Castrignano del Capo hanno proceduto a diversi sequestri nei territori dei comuni di Tricase, Salve e Patù ed alle conseguenti segnalazioni alla autorità giudiziaria. Il primo è avvenuto nella periferia di Tricase, dove un pensionato di 74 anni aveva realizzato un fabbricato di 110 metri quadrati da adibire ad abitazione in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico in totale assenza di permesso a costruire. Il secondo sequestro è stato effettuato in località “Posti”, sempre del comune di Tricase, dove un uomo di 54 anni stava realizzando due appartamenti, già completi allo stato rustico, per una superficie complessiva di 150 metri quadrati, anche in questo caso in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e senza alcun tipo di permesso. Ancora a Tricase, questa volta nel centro storico, e' finito nei guai un 30enne, per aver ampliato la propria abitazione senza aver preventivamente conseguito le previste autorizzazioni. A Patù è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Lecce una donna di 63 anni per aver realizzato abusivamente due cisterne ed una scala esterna ad edificio già esistente in totale assenza di permessi ed in zona sottoposta a vincoli paesaggistici. Infine a Salve è stato sequestrato il cantiere avviato da un uomo del posto, che stava edificando un locale della superficie di 15 metri quadrati circa in area sottoposta a vincolo ambientale e senza alcun tipo di permesso.
Sostieni il Tacco d’Italia!
Abbiamo bisogno dei nostri lettori per continuare a pubblicare le inchieste.
Le inchieste giornalistiche costano.
Occorre molto tempo per indagare, per crearsi una rete di fonti autorevoli, per verificare documenti e testimonianze, per scrivere e riscrivere gli articoli.
E quando si pubblica, si perdono inserzionisti invece che acquistarne e, troppo spesso, ci si deve difendere da querele temerarie e intimidazioni di ogni genere.
Per questo, cara lettrice, caro lettore, mi rivolgo a te e ti chiedo di sostenere il Tacco d’Italia!
Vogliamo continuare a offrire un’informazione indipendente che, ora più che mai, è necessaria come l’ossigeno. In questo periodo di crisi globale abbiamo infatti deciso di non retrocedere e di non sospendere la nostra attività di indagine, continuando a svolgere un servizio pubblico sicuramente scomodo ma necessario per il bene comune.
Grazie
Marilù Mastrogiovanni
------
O TRAMITE L'IBAN
IT43I0526204000CC0021181120
------
Oppure aderisci al nostro crowdfunding