La risposta della Commissione europea alle domande della Poli
La Commissione europea risponde ad una interrogazione scritta di Adriana Poli Bortone sul perché dell’assenza di una norma per ristoranti e mense pubbliche che obblighi ad indicare gli ingredienti Ogm nei menu
Rispondendo ad una interrogazione scritta presentata da Adriana Poli Bortone, deputato del gruppo UEN, in cui si chiedono i motivi dell’assenza di una norma per ristoranti e mense pubbliche che indichi gli ingredienti OGM nei menu e la causa della mancata estensione dell’obbligo di etichettatura anche ai prodotti alimentari che devono essere trasformati, la Commissione europea ha confermato che la legislazione comunitaria sull’etichettatura dei prodotti alimentari in generale, e su quella dei prodotti ricavati da organismi geneticamente (OGM) in particolare, si applica unicamente nel caso in cui gli alimenti vengano forniti al consumatore finale. “In questi casi – scrive la Commissione nella risposta – l’etichettatura dei prodotti alimentari ottenuti da OGM deve indicare tale fatto. La legislazione comunitaria non è invece applicabile ai prodotti alimentari trasformati o preparati prima di essere serviti. Le disposizioni di etichettatura per i fornitori di alimenti per collettività come ristoranti e mense pubbliche hanno effettivamente minori ripercussioni sul mercato interno”. La Commissione fa inoltre sapere che, fatta salva la possibilità (prevista dal regolamento n. 1829/03) di adottare norme comunitarie riguardanti le informazioni richieste ai soggetti che forniscono i consumatori finali, gli Stati membri possono completare le disposizioni nazionali riguardanti i fornitori di alimenti per collettività.