Cava abusiva in zona agricola. Sequestro da 800mila euro

Melpignano. Il Noe ha segnalato alla Procura il rappresentante della società che stava effettuando le attività estrattive

MELPIGNANO – Estraevano conci di pietra leccese in un’area destinata allo sviluppo di attività e produzioni agricole. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un’area di 25mila metri quadrati in località “Baronessa” a Melpignano. Nel corso della stessa operazione sono stati sequestrati anche tre autocarri, una gru, una pala meccanica, una sega circolare, una macchina carassatrice, un muletto ed un gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica, tutti di proprietà della società che stava effettuando le attività estrattive, con sede legale a Melpignano. Al termine del controllo, l’amministratore unico della società è stato segnalato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Lecce. Su di lui pesano le accuse di aver esercitato attività estrattive in assenza di autorizzazioni; aver eseguito opere di trasformazione permanente del suolo in assenza di autorizzazioni; non aver presentato la denuncia di inizio lavori alle autorità competenti ed agli organi di controllo; non aver predisposto il documento sulla stabilità dei fronti di cava; non aver depositato il documento di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Il valore complessivo dei beni sequestrati, tra terreni e mezzi, si aggira sugli 800mila euro. Oltre all'autorità giudiziaria, il Noe ha provveduto ad informare del sequestro anche le autorità amministrative competenti ad adottare i necessari provvedimenti, a partire dall'ufficio Controllo e gestione delle attività estrattive della Regione Puglia.

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