Inps, un provvedimento da sfasciacarrozze

Per l’anno 2011, contrariamente a quanto fatto sinora, l’Inps, nella veste di sostituto d’imposta, non presterà assistenza fiscale ai propri “sostituiti” e, pertanto, i pensionati non potranno rivolgersi all’Istituto per la presentazione del modello 730 (dichiarazione dei redditi). Una decisione, oggettivamente grave, inopportuna, inaccettabile, vera e propria beffa, laddove si pensi che è adottata proprio in una stagione in cui si dice e si dichiara, a ogni piè sospinto, di voler rendere i servizi pubblici finalmente efficienti e vicini alla gente. Da sfasciacarrozze, giacché l’improvvido genio ideatore della novità viene a rompere irrimediabilmente un servizio utile e perfettamente funzionante. Motivo addotto, o lasciato interpretare, carenza di personale. Ma, quando mai! Non s’intende sostenere, con faciloneria, che i dipendenti Inps siano dei afacenti, e però, basta un veloce girò fra gli uffici e ci si rende conto che non si ha di fronte una forza lavoro soverchiata e schiavizzata, dalle gocce di sudore che imperlano incessantemente la fronte. La sensazione è che, più che altro, si sia scelto di abdicare in favore dei Caf (Centri di assistenza fiscale), coesistenti negli studi privati dei commercialisti o presso i Sindacati e/o Patronati, le quali entità, grazie ad un esercito di centinaia di migliaia, se non di milioni, di nuovi utenti, per forza, a pagamento (anche sotto forma di sottoscrizione di una tessera), non v’è dubbio che impingueranno i loro profitti. A danno della categoria dei pensionati, la maggioranza dei quali non naviga esattamente nell’oro. Insomma, la condotta del più grande istituto di previdenza italiano non sta né in cielo né in terra, s’imporrebbe un’immediata marcia indietro sull’argomento. Piuttosto, sempre intorno alla materia, l’Inps si dia una mossa e rispetti le disposizioni ministeriali: il 28 febbraio era il termine ultimo per la consegna ai pensionati del modello Cud, ma si è al 29 di marzo e tale documento non è ancora pervenuto. Lecce, 29 marzo 2011 Rocco Boccadamo

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