Rubini, Procacci e la mafia di prossimità

L’orrore di una mafia “amica” che a chiamata… risponde. Accade a Taranto e in molti paesi della Puglia   Di Marilù Mastrogiovanni   La mafia che viene fuori dall’inchiesta “Tabula rasa” è una mafia di prossimità. La mafia “amica”, che a chiamata… risponde. La mafia che ti trova lavoro, funge da agenzia di collocamento, salvo poi trattenere una congrua percentuale sullo stipendio. E’ la mafia che transenna le strade al posto della polizia locale, che gestisce i parcheggi e la guardianìa, che tesse una rete di relazioni tra il mercato…

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Clan Sambito, a Taranto traffico di droga sotto copertura: contatti nel mercato della frutta. Cessioni anche alla troupe del film

DOSSIER/5 Il capo del gruppo, Antonio Sambito, sfruttava la qualifica di coordinatore degli operatori ecologici della municipalizzata Amiu e organizzava forniture e consegne quando raggiungeva il sito Me.Ta. Fornitori dalla Calabria. Prezzo all’ingrosso: da 1.300 euro al chilo per l’hashish a 35mila euro per la cocaina. Ricostruita anche la consegna di fumo chiesta dal regista Rubini.   Di Stefania De Cristofaro   LA CESSIONE DI HASHISH AD ALCUNI COMPONENTI DELLA TROUPE DEL FILM IL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI LE INTERCETTAZIONI: “COMBÀ, CON QUESTO PUOI FUMARE 7-8 MESI” IL COSTO DELL’HASHISH:…

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Clan Sambito, quando la mafia di Taranto procura posti di lavoro. E chiede parte dello stipendio

DOSSIER/4 L’inchiesta Tabula Rasa della Dda, delegata alla Finanza, ha ricostruito anche l’interesse dei fratelli Antonio e Cataldo Sambito, ritenuti a capo del gruppo, nella ricerca di posti di lavoro per gli affiliati: in cambio pretendevano che una quota della retribuzione fosse girato al gruppo. Il caso di Claudio Pugliese e del versamento di 500 euro su 1.300 dopo l’ingresso nella società La Multiservizi Srl come vigilantes sulla tratta ferroviaria Martina-Taranto, di pertinenza della Ferrovie Sud Est. Ricostruiti anche episodi di danneggiamento e furto dei cavi elettrici   Di  Stefania…

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Taranto, clan Sambito: il capo, l’assunzione e la scalata nell’Amiu, la società per la raccolta rifiuti del Comune

DOSSIER/3 Il gip: “Rapporto confidenziale con alcuni dirigenti”. Antonio Sambito “sfruttava il potere d’intimidazione per scalare le gerarchie lavorative, arrivando a mansioni di controllo delle squadre di operai”. Le intercettazioni svelano anche che il presidente pro tempore della società si rivolge al dipendente dopo il furto della sua auto. La partecipata spiega: “Interventi speciali a sostegno dell’occupazione, archivio distrutto da un evento atmosferico nel 2015”. Nessuna richiesta del certificato penale per assumere l’uomo del clan.   Di Stefania De Cristofaro   LA SCALATA IN DIECI ANNI: IL SALTO DI LIVELLO…

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Taranto, l’ombra della Scu sulle elezioni: “Sostegni al candidato di una lista civica e a una donna di Forza Italia”

Scambio elettorale: 20 euro a voto. Elezioni comunali, regionali e politiche a Taranto controllate dalla mafia DOSSIER/2 Le mani della Scu sul cinema di Puglia/Elezioni e mafia Elezioni comunali, regionali e politiche sotto il controllo della mafia: nell’inchiesta Tabula Rasa della GdFc’è anche il filone elettorale per le tornate 2017 e 2018: voti raccolti dal clan dei fratelli Sambito in favore di Filippo Illiano, in corsa per il Consiglio, poi non eletto, indagato a piede libero assieme a un dipendente comunale. Il pm: “Scambio elettorale, 20 euro a voto”. Per…

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Sacra corona unita, le mani sul cinema di Puglia

DOSSIER/1 Le mani della Scu sul cinema di Puglia. Taranto, l’inchiesta “Tabula rasa” della Finanza, svela l’interesse del clan dei fratelli Antonio e Cataldo Sambito nel periodo delle riprese del film di Sergio Rubini “Il grande spirito”, prodotto da Fandango: guardiania e comparse nella mani del clan di Stefania De Cristofaro   TARANTO – Blasone mafioso anche sul set cinematografico, in occasione dei ciak per il film del regista tarantino Sergio Rubini “Il grande spirito”, girato nel capoluogo ionico, nel rione Tamburi, fra ottobre e novembre 2017. Blasone dei fratelli Antonio e Cataldo…

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Pianeta Italia, come agiva il “gruppo criminale” del senatore De Gregorio

senatore De Gregorio

Estorsione, riciclaggio, minacce e un fiume di denaro tra la Puglia e Roma. E quei tentacoli allungati in Albania, Portogallo e Siria Inchiesta senatore De Gregorio: cinque pugliesi indagati, tre sono in carcere La gip: “Era un gruppo criminale”. Pietro Schena, 43 anni, titolare di sale di ricevimento in Valle d’Itria, è accusato di minacce a titolari di bar e riciclaggio assieme all’ex parlamentare: “L’estorsione vera, è quando stanno le famiglie storiche che poi le arrestano”. In cella pure due ex militari del Battaglione San Marco, Vito Frascella di Taranto…

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Covid19, scarcerato ergastolano di Taranto: uccise poliziotto medaglia d’oro al merito civile

Francesco Barivelo era detenuto a Sulmona: è ai domiciliari per le disposizioni anti Covid 19. E’ stato condannato al “fine pena mai” per l’omicidio di Carmelo Magli, originario di Francavilla Fontana, nel ‘94. L’agente della penitenziaria aveva 24 anni, a lui è intitolato il carcere del capoluogo jonico. La figlia Lucia: “Ho il cuore che mi si contorce”. Il Sappe si appella al Capo dello Stato   Di Stefania De Cristofaro   TARANTO – A casa lo aspettavano moglie e figlie, una aveva la febbre. Il corpo senza vita di…

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Corruzione, truffa e falso: arrestato Capristo, capo Procura di Taranto

Il Procuratore della Repubblica di Taranto, Nicola Maria Capristo, è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, truffa ai danni dello stato e falso. Lo stesso provvedimento è stato eseguito a carico di un ispettore della Polizia in servizio nella Procura tarantina e di tre imprenditori della provincia di Bari. L’inchiesta, cominciata un anno fa, è portata avanti dalla Procura della Repubblica di Potenza. Secondo l’accusa Capristo, già indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Messina, cercò di spingere la pm Silvia Curione della Procura di Trani…

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Copertura Parchi minerari Urgente bloccare il PM 2,5

Mentre l’attenzione era giustamente polarizzata sul coronavirus, l’ILVA ha continuato a inquinare. Risultano in forte aumento le emissioni di benzene e di polveri sottili sia entro lo stabilimento sia nel quartiere Tamburi di Taranto   Di Daniela Spera*   La copertura dei parchi minerali dello stabilimento siderurgico di Taranto non é la soluzione al problema inquinamento. A ricordarlo è l’associazione Peacelink in una recente nota diramata in un momento storico in cui sono di colpo diventati invisibili tutti i malati di tumore che pure a Taranto continuano silenziosamente a lottare…

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