DIARIO DI PACE / 5 di Marilù Mastogiovanni Angelo Moretti, racconta un po’ come è nata questa chiamata, non alle armi, ma agli abbracci: “E’ un progetto che nasce dalla cittadinanza attiva, non nasce da una rete che fa questo per mestiere, siamo tutti cittadini attivi che hanno detto una cosa semplice: non possiamo stare a guardare. Siamo qui, per due motivi: perché non abbiamo il “potere” ma la volontà e la possibilità di aumentare il “tuo” potere con la nostra presenza. E seconda cosa: siamo qui perché è una…
Leggi tuttoCategoria: Caffè nero bollente
In viaggio per l’Ucraina
Gli attivisti del Movimento Europeo di Azione non Violenta si mettono in marcia verso Kiev
Leggi tuttoKiev, “arriveremo a Mosca”, la promessa dei marciatori per la pace
DIARIO DI PACE / 3 di Marilù Mastrogiovanni L’incontro preparatorio alla marcia della pace è stato un susseguirsi di “come stai”, “come possiamo renderci utili”, “che cosa possiamo fare insieme”. La diretta con le piazze di 15 città è dalla sala convegni dell’hotel Rus, a due passi dallo stadio della Dynamo Kiev, che con la sua architettura severa risalente al 1923 fa ombra all’hotel di 18 piani. Le voci degli attivisti ucraini presenti all’hotel RUS, si uniscono a quelle che arrivano dalle piazze di Pomigliano d’arco (dove erano in mille),…
Leggi tuttoI profughi e le bancarelle
Manifestazione contro la guerra: una bambola, un orsacchiotto, un giocattolo rotti e insanguinati e in alto una semplice parola: i nomi delle varie città Ucraine bombardate
Leggi tuttoVado a seminare pace, sul campo di guerra
DIARIO DI PACE / 1 di Marilù Mastogiovanni Non sono sola. Andrò a Kiev, insieme a 150 pacifiste e pacifisti che da tutta Italia confluiranno a Cracovia e poi a Melyka, sul confine ucraino, dove passeremo la frontiera, insieme. Marceremo su Kiev, insieme ad attiviste e attivisti pacifisti ucraini: giovani e vecchi, persone di tutte le età, impegnate a portare soccorsi, viveri, cibo, medicine, cure a chi è colpito dal conflitto. Si chiama MEAN, è il “Movimento europeo di azione non violenta”, cui ho aderito. Ho aderito come cittadina, come…
Leggi tuttoSCU, Quelle storie proibite da non raccontare
Ci sono storie che non devono essere raccontate. Se lo fai, rischi, troppo. Questa storia è una di quelle che non dovevano essere raccontate: non dovevo ravanare all’interno del brogliaccio dell’operazione “Tam Tam”, che con altre ha decapitato il clan Rosafio-Giannelli, della sacra corona unita, la SCU, la quarta mafia, radicata nel favoloso Salento. Non dovevo scrivere che gli inquirenti, i Carabinieri, avevano scritto un’informativa, a seguito di attività di intercettazioni telefoniche e ambientali, in cui lanciavano un allarme perché l’intero tessuto sociale del basso Salento era fortemente infiltrato dal…
Leggi tuttoTre querele un giorno
di Marilù Mastrogiovanni Sono appena tornata da Roma, dove, presso l’ambasciata brasiliana, ho parlato dinanzi ad una platea di procuratori e giudici di vari paesi sudamericani. Un seminario organizzato dalla sezione “Libertà di stampa” di Unesco. Unesco e i magistrati (inquirenti e giudicanti) volevano sapere dalla viva voce dei giornalisti investigativi stritolati dal cappio delle querele temerarie, se e come il rapporto tra stampa e magistratura possa essere proficuo e di reciproco rispetto del ruolo differente, ma necessario e vitale di entrambi, nel garantire gli equilibri democratici in uno Stato…
Leggi tuttoRyan, Alfredino e la Schadenfreude
di Marilù Mastrogiovanni E’ accaduto sotto gli occhi di tutti, ed è accaduto sul Tg1, la rete ammiraglia, proprio prima che il Tg si collegasse con Sanremo, per scambiare alcune battute con Amadeus in giacca blu e Sabrina Ferilli con trucco e parrucco fatti e con il cambio d’abito pronto. E’ accaduto che senza accorgercene abbiamo masticato, ingoiato, vomitato e fatto poltiglia del dolore dei genitori del piccolo Ryan e della sua lenta agonia. Con tono di compunto dolore il Tg ha annunciato che le condizioni di Ryan erano critiche…
Leggi tuttoLa politica del manganello: un’altra Diaz
di Marilù Mastrogiovanni Inizia la chiama del sesto giorno. Io correggo gli elaborati dei miei studenti del corso di laurea Scopsi di Uniba. Devono immaginare un piano di comunicazione di un evento immaginario legato alla politica alla cultura, alle imprese. Devono scrivere anche il comunicato stampa e il piano di storytelling social. Immaginano cose bellissime: aziende in rete per l’ambiente, concorsi canori, feste che riscoprono tradizioni millenarie dimenticare. I ragazzi e le ragazze sognano, ci credono. A Roma, a Torino, a Milano, altri ragazzi e ragazze, scendono per strada. Anche…
Leggi tuttoNoi, l’olocausto e il dilatatore di palpebre di Alex DeLarge
A Dachau c’è una sezione dedicata agli esperimenti su uomini donne e bambini. C’è una sezione dedicata anche ai malati psichiatrici: persone sane di mente fatte impazzire con la somministrazione di veleni o torture; oppure persone con problemi psichiatrici, sotto poste alla somministrazione di veleni o di torture per vedere come reagiscono. Ci sono le foto, ci sono gli appunti dei medici torturatori, appunti presi con una scrittura da persona qualunque, metodica, precisa, ci sono gli strumenti con cui eseguivano gli esperimenti. Ci sono le descrizioni degli esperiementi-torture. Ci sono…
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