Ex Ilva, in aumento i livelli di benzene. Scatta l’ordinanza del Sindaco di Taranto

di Daniela Spera

Il Sindaco di Taranto, con un’ordinanza contingibile e urgente, ha ordinato ad Acciaierie d’Italia e a Ilva in amministrazione straordinaria di eliminare il rischio sanitario derivante dall’aumento dei livelli di benzene nell’aria. A partire da ieri (22 maggio) le due Società hanno 30 giorni di tempo per individuare ed eliminare la causa responsabile della tendenza in aumento dei valori dell’inquinante e, nel caso di mancata soluzione, dovranno procedere, entro 60 giorni, alla fermata delle attività degli altoforni e delle cokerie

L’ordinanza si fonda sul principio di precauzione, il quale, in sintesi, impone che ‘qualora venga individuata la possibilità di effetti dannosi per la salute ma permanga una situazione d’incertezza sul piano scientifico, possono essere adottate le misure provvisorie di gestione del rischio necessarie per garantire il livello elevato di tutela della salute’ (articolo 7 del Regolamento comunitario n.178/2002).

Il Sindaco ha emanato l’ordinanza in seguito alle valutazioni dell’Asl di Taranto che ha stabilito che ‘il rispetto del valore di 5 µg/m3 fissati dal D.Lgs 155/2010 non garantisce l’assenza di rischi per la salute umana, soprattutto in una popolazione, come quella dell’area di Taranto, esposta per anni ad importanti pressioni ambientali con numerose e documentate ricadute sullo stato di salute’, e in seguito ai rilevamenti effettuati dalle centraline della Regione RRQA (Rete Regionale di Monitoraggio della Qualità dell’Aria) e della rete ADI (Acciaierie d’Italia), che hanno registrato un continuo incremento, nel 2022, delle concentrazioni di benzene, benché tali valori rientrino nei limiti di legge.

A seguito del verificarsi di ulteriori incrementi in atmosfera del pericoloso inquinante -anche fino a 27 µg/m3, superiore alla soglia oraria- il 18 maggio scorso, l’ente civico ha acquisito nuove valutazioni da parte dell’Asl di Taranto. In una relazione di approfondimento tecnico-scientifico l’azienda sanitaria ha elencato gli effetti sulla salute umana derivanti dall’esposizione a benzene.

Il documento, redatto raccogliendo la letteratura scientifica pubblicata da IARC (International Agency for Research on Cancer) e OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha contestualizzato gli effetti all’area di Taranto, con l’ausilio di quanto già reso noto dallo studio Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento).

Le valutazioni dell’OMS

[…] Ed è proprio in ragione delle sopraccitate e accertate proprietà cancerogene del benzene per gli esseri umani che sempre l’OMS sottolinea come non possano essere raccomandati livelli sicuri di esposizione: la stima dell’eccesso lifetime di rischio di leucemia per esposizione a 1 ,ug/m3 di benzene in aria ambiente è 6×10-6. Parafrasando tale dato numerico, ciò significa “in presenza di esposizioni croniche a concentrazioni di benzene rispettivamente pari a 17 ,ug/m3, 1,7 dug/m3, 0,17 ,ug/m3, sussiste un rischio di osservare un nuovo caso di cancro al di sopra dei livelli di base ogni 10.000, 100.000 o 1 milione di persone esposte”

Le linee guida per la valutazione d’impatto sanitario di ISPRA

[…] In questo senso è importante sottolineare che le linee guida per la valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario, pubblicate da ISPRA nel 2016 e le successive dell’Istituto Superiore di Sanità per la valutazione di impatto sanitario di cui al D.Lgs. 104/2017, indicano come per le sostanze carcinogene e genotossiche debba essere effettuata una valutazione del rischio del rischio cumulativo, ovvero legato all’azione complessiva di tutte le sostanze dotate di attività cancerogena, poiché sottintendono un’ipotesi di additività della dose di inquinante assorbita;

Le evidenze scientifiche sul rischio leucemie in età pediatrica

[…] Occorre sottolineare che gli eccessi di malattia soprariportati attengono proprio ad alcune delle patologie per cui c ‘è ampia evidenza di coinvolgimento eziopatogenetico dell’esposizione del benzene (ad es. leucemie). Nonostante si tratti di dati riferiti all’arco temporale 2013-2018, tale quadro epidemiologico impone di applicare un maggior grado di protezione, specie in età pediatrica, in cui non può essere sostenuta l’introduzione di nuove criticità di origine ambientale;

[…] Ulteriori evidenze emerse da una recente metanalisi possono far luce sul potenziale impatto dell’esposizione al benzene in età pediatrica. […] Da tale studio è emerso come l’esposizione al benzene determina un aumentato rischio di leucemie infantili, in particolare la leucemia mieloide acuta tra i bambini di età inferiore ai 6 anni. Dall’analisi della relazione dose-risposta riportata in questo lavoro (Figura 4, grafici A, B, C), appare evidente come il rischio aggiuntivo di sviluppare una leucemia per i bambini inizi ben al di sotto del limite normativo di 5 ug/m3, in particolare se si considera la leucemia mieloide acuta (grafico C), ovverosia la tipologia di leucemia maggiormente associata all’esposizione al benzene;

Eccesso del rischio di leucemia del 250% per un bambino esposto

[…] Volendo porre una stima numerica del rischio relativo di sviluppare una leucemia mieloide acuta per un bambino esposto, secondo lo studio citato, passare da una concentrazione di benzene di 1 pg/m3 (circa il livello medio nel 2018) ad una concentrazione di 5 ,ug/m3 (valore limite che, secondo quanto riportato dai rappresentanti di ADI, sarebbe sufficiente a tutelare la salute umana) determinerebbe un eccesso di rischio relativo circa del 250%;

Un provvedimento, questo, che richiama alla memoria la precedente ordinanza del Sindaco Rinaldo Melucci, legittimata dal TAR Lecce e infine annullata dal Consiglio di Stato. Il provvedimento venne, infatti, impugnato dall’ex Ilva al tribunale amministrativo di Lecce che, in prima istanza, sospese i suoi effetti in attesa di pronunciamento. Nuova battaglia nelle aule di tribunale in arrivo?

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