“Grazie per averci salvato senza viaggi della speranza”

A Taranto nulla è dato per scontato. Non lo sono le malattie, non lo sono le storie dei tanti sfortunati che hanno lottato o lottano contro un tumore, anche in giovanissima età.

Non è nemmeno scontato lasciare andare in pensione, nel silenzio generale, un medico che ha dedicato la propria esistenza alla sua professione di ematologo. Non è il primo e non sarà l'ultimo qualcuno dirà. Ma a Taranto c'è un sentire diverso rispetto a tante altre città nelle quali 'il male del secolo' viene accettato come inevitabile.

A Taranto quel male, con quella drammaticità, invece è evitabile, o meglio lo sarebbe, e. . .

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